Conoscete davvero Biancaneve?

La favola disneyana nella versione di Tarsem Singh Dhand War: un po' dark e un po' commedia. Un film adatto alle vacanze di Pasqua
Biancaneve

Sicuri di conoscere la vera storia di Biancaneve, principessina odiata dalla matrigna-strega, adorata dai sette nani e sposa al fatale principe azzurro? Julia Roberts pensa di no, e ritorna sul grande schermo a impersonare la regina malvagia, bellissima, antipatica e dedita a sfibranti diete ed esercizi ginnici (proprio come una diva dello schermo… la Roberts?). Si innamora lei, guardate un po’, del principotto, tanto valoroso quanto grullo, lo incanta, e se lo vuol sposare. Rivale in amore, nientemeno, della povera Biancaneve, fuggita tra i boschi e accolta, non subito, dai nani. I quali son briganti che razziano la gente.
 
La principessina si mette alla loro testa, fa andare per aria le nozze della matrigna, solleva il popolo, ritrova il padre e si sposa. Con un finale che lasciamo allo spettatore, che voglia godersi la sorpresa di una favola in versione un po’ dark, un po’ Robin Hood, un po’ commedia, con tanti effetti speciali. Della bella favola disneyana c’è il ricordo, ma ormai siamo abituati alle rivisitazioni – si dice così? – del passato (su tutto). E poi c’è la Roberts, di nuovo splendente, cattiva affascinante, sotto la regia di Tarsem Singh Dhand War, abituato ai kolossal come l’ultimo Immortals e favorevolissimo ai primi piani della “diva Julia”. Dal 4 aprile in sala.
 

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