Conoscere i Padri è conoscere gli Apostoli

L'intervista per Radio Vaticana a monsignor Robert Dodaro, preside all'Istituto Augustinum di Roma e uno dei relatori del pomeriggio di studi alla Lateranense 
Robert Dodaro
Lo spunto: i 35 anni della collana di testi patristici della casa editrice Città Nuova. La domanda di fondo: come leggere i Padri oggi?, tema affrontato dagli studiosi riuniti il primo marzo per il convegno alla Pontificia università lateranense. E dallo stesso titolo che ha preso spunto la domanda che Tiziana Campisi, per Radio Vaticana, ha rivolto a uno dei relatori del convegno, padre Robert Dodaro, preside dell'Istituto patristico Augustinianum di Roma.

 

«I Padri della Chiesa sono gli scrittori ecclesiastici dopo il periodo cosiddetto "apostolico", quello in cui gli Apostoli ancora vivevano, insegnavano e scrivevano lettere e Vangeli. I Padri della Chiesa sono noti per la profonda scienza e sapienza divina, ma anche per la santità di vita: sono coloro che hanno interpretato le parole e gli scritti degli Apostoli, dei quali quindi trasmettono l'insegnamento».

 

Perchè è importante conoscere i Padri della Chiesa?

«Perchè la nostra fede cattolica dipende molto dalla loro interpretazione dell'insegnamento degli Apostoli. I primi Padri hanno conosciuto gli Apostoli, quindi hanno potuto interpretare il loro insegnamento, la loro dottrina, i loro scritti, trasmettendoli da una generazione all'altra. È importante per conoscere il fondamento della fede cattolica, la fede in un solo Dio, la fede in Gesù Cristo, Dio e uomo, la fede in Cristo nostro Salvatore».

 

Come conoscere i Padri della Chiesa?

«I Padri sono riconosciuti dalla Chiesa. Conosciamo le loro opere e studiamo i loro scritti. I nomi sono noti a tutti gli specialisti, naturalmente di teologia e di storia della Chiesa, ma man mano li hanno conosciuti anche i fedeli. Sant'Agostino mi viene subito in mente, però ce ne sono tanti altri: Sant'Ireneo, uno dei primi Padri della Chiesa, e altri che sono stati Papi, come Papa Leone Magno, Papa Gregorio Magno: questi sono stati grandi Padri della Chiesa occidentale. Ma ci sono anche i Padri cappadoci, San Basilio Magno, San Gregorio di Nissa, San Gregorio Nazianzeno, che hanno formulato la base della nostra fede nella Santissima Trinità in termini chiari, in termini che rimangono classici, per tutti i credenti, in tutte le epoche della Chiesa. Le opere dei Padri sono state pubblicate in diverse lingue ormai, esistono traduzioni delle opere dei Padri, e sono molto letti da coloro che vogliono tracciare le radici della spiritualità  cristiana e cattolica, della sacra liturgia».


Lei è preside dell'Istituto patristico Augustinianum, dove vengono studiati i Padri della Chiesa: ma la gente comune in che modo può accostarsi a loro?

«Io direi di visitare le librerie, le tante librerie religiose cattoliche, e comprare le opere dei Padri che sono adesso disponibili anche in pubblicazioni molto economiche. Grazie al profondo lavoro di generazioni di patrologi e di teologi, abbiamo anche buone introduzioni ai Padri, manuali di Patrologia. Quindi, non manca alla gente e ai fedeli un mezzo per conoscere i Padri in modo diretto. Io mi auguro che nel prossimo futuro le parrocchie e le diocesi possano iniziare corsi di lettura delle opere dei Padri, perchè molti dei problemi che sono attuali nella Chiesa trovano una risposta nella tradizione patristica. Quindi è importante per tutti, per il clero, per i fedeli laici,  avere questo contatto con i Padri della Chiesa». (bf)

 

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