Condivisioni

Quale compagno di viaggio di persone sieropositive e ammalate di Aids, vorrei mettere in comune questa esperienza vissuta con i cosiddetti ultimi che non cessano di stupirmi e di arricchirmi. L’Antonella è stata ricoverata ieri, una situazione tra le più disastrate che abbia conosciuto. Quarantenne circa, ha continue ricadute nella droga. Oggi sta un po’ meglio ma è ancora molto inebetita, si muove con passo incerto. Ciao, Antonella – le dico con affetto -, sono passato a portarti le sigarette. Me le chiede sempre e nella sua situazione è un male minore. Alza un po’ la testa e accenna ad un sorriso: Grazie: ne ho ancora, portale a chi ne ha più bisogno di me…. Vado al supermercato. All’ingresso saluto il Lupo: così si fa chiamare l’amico barbone che dorme sotto le scale esterne del Palazzetto dello sport. Di solito gli lascio il mio biglietto da visita, cioè tre sigarette. Il Lupo non ama il superfluo, perciò spesso rinuncia ad esse, ma si sente libero di chiedermi un pacchetto quando ne ha bisogno. Oggi – mi dice – ho bisogno di tutta la batteria (cioè del pacchetto) . Sei la persona giusta al momento giusto; e gli racconto la consegna dell’Antonella. Il Lupo mi presenta poi una amica, un po’ simile a lui. Sto per avviarmi a far spesa quando incontro Max, un giovanottone con vistosi anelli alle orecchie e al naso. È chiaramente un tossico, senza fissa dimora. Posso darti il biglietto da visita? , gli chiedo con amicizia. Volentieri. Prendo dalla tasca le mie sigarette e mi accorgo che sono solo cinque. Senti, da tre a cinque la differenza è poca: prendi tutto il pacchetto. Inaspettatamente mi abbraccia e mi dà due baci con lo schiocco. Alcune persone si voltano stupite… Al ritorno dalla spesa, una voce mi chiama. È Michele, anche lui senza fissa dimora, con tanti problemi. Sai – sorride -, le assistenti sociali ed altre persone mi stanno aiutando a trovare un lavoro e forse anche un alloggio. Sono proprio contento! Per festeggiare prendi almeno il biglietto da visita. So che lui gradisce molto. Ma ecco, mi accorgo che sono rimasto senza sigarette. Aspetta – gli dico -, ne chiedo tre al Lupo perché gli ho appena lasciato un pacchetto intero. Vado dal Lupo, gli spiego il perché e gli chiedo tre sigarette per Michele. Apre il pacchetto e noto subito che ora è ridotto a metà… Ma non puoi averle fumate in così breve tempo!. No, non le ho fumate. Hai visto la ragazza che ti ho presentato prima? Le ho regalate a lei, io sono abituato a condividere… e mi regala le tre sigarette per Michele. Dopo un po’ esco dal supermercato ed osservo che il Lupo, Max e Michele chiacchierano e scherzano fra loro. Facendo eco al mio abituale, affettuoso saluto reggiano mi gridano: Ciao, nano!. Francesco Chiari – Reggio Emilia

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons