Condividere x unire. Un’annata decisiva
Torniamo dalle vacanze – chi ha potuto permettersele – e ci ritroviamo con le stesse angosce che avevamo cercato di dimenticare.
Torniamo dalle vacanze – chi ha potuto permettersele – e ci ritroviamo con le stesse angosce che avevamo cercato di dimenticare. In testa, ovviamente, l’infinita crisi economica internazionale, espressione di un mondo che non tollera più le ingiustizie ma che non riesce a mettere a freno le peggiori perversioni dei mercati finanziari. C’è poi la questione tutta italiana della conflittualità tra schieramenti. Più grave appare l’estensione degli spazi occupati da corruzione e affari poco leciti. La situazione, poi, è drammatica per l’incertezza dimostrata dal governo quest’estate. La nostra credibilità all’estero non è mai stata così scarsa, le borse lo confermano. Risultato, le finanze sono messe male, anche quelle delle famiglie.
Da numerosi abbonati riceviamo lettere commoventi, famiglie o singoli, giovani o pensionati, che non riescono più a sottoscrivere l’abbonamento a Città Nuova. Caso per caso, la grande famiglia della nostra rivista è riuscita così a coprire qualche buco. Ed ecco che all’inizio dell’anno sociale, ci rivolgiamo ai nostri abbonati per incoraggiarli a rinnovare il proprio abbonamento – è la nostra unica, o quasi, fonte di sostentamento, la pubblicità scarseggia proprio – e a rivolgere loro tre domande:
1. Vogliamo mantenere viva una voce libera e indipendente della società civile come Città Nuova? In fondo costa come un concerto di una sera come la ricarica di un telefonino, poco più di mezzo pieno di benzina…
2. Ci rendiamo conto dell’importanza della diffusione della cultura dell’unità in una società slabbrata e conflittuale? L’ideale della fraternità di Città Nuova è uno dei fattori più attivi per una società più coesa e un mondo meno diviso…
3. Non credete che il mondo abbia bisogno di gente coraggiosa che non ceda alla negatività, ma uomini e donne che nel loro piccolo o nel loro grande contribuiscano ad una vita più positiva? Città Nuova è la loro rivista…
Come costaterete, da questo numero il prezzo dell’abbonamento annuo è salito da 47 a 48 euro: le tariffe postali (vedi p. 79) ci obbligano noi malgrado ad aumentare il prezzo, perché è arrivata la seconda tranche degli aumenti previsti. Si porta a compimento, in questo modo, l’accordo Poste-Associazioni degli editori concordato a settembre 2010 che prevedeva a settembre 2011 un ulteriore aumento del 17 per cento medio per la spedizione postale dei quotidiani e dei periodici, tariffe che resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2012. Ma siamo convinti che il valore aggiunto che emana dalle pagine della rivista saprà mantenere il livello attuale degli abbonamenti, anzi aumentandolo: le grandi idee non muoiono mai.
E intanto invitiamo tutti i lettori (vedi l’ampio servizio alle pp. 4-8) a LoppianoLab, l’appuntamento annuale di Città Nuova, dell’Istituto universitario Sophia, della cittadella di Loppiano e del Polo Lionello Bonfanti dell’Economia di Comunione. Sarà un’occasione per guardare alla nostra Italia malata con fiducia, coraggio e determinazione. Così come facciamo su queste colonne ogni quindici giorni e sul web ogni giorno.