Con redini e biada per condurre gli asini
A Padernello, nella bassa bresciana, corsi di formazione per operatori volontari per il Parco dell'Oglio
Sono venti gli studenti che in cinque lezioni scopriranno tutti i segreti del parente umile del cavallo, cioè l’asino. Ci sono giovani, ma anche pensionati e impiegati, tra coloro che frequenteranno il corso patrocinato dalla Fondazione iniziative zooprofilattiche e zootecniche, dall’Asl di Brescia e dai Comuni di Borgo San Giacomo e Orzinuovi, insieme al Consiglio di frazione di Padernello, luogo della scuola.
Le lezioni saranno tenute da veterinari esperti. Innanzitutto, i «conduttori», così sono chiamati i cavalieri d’asino, studieranno le origini, l’anatomia, la fisiologia e l’etologia dell’animale dalle lunghe orecchie, scoprendone sia dal punto di vista teorico sia dal punto di vista pratico gli aspetti dedicati alla cura, al ricovero e all’alimentazione.
Ma naturalmente non ci sarà solamente la teoria. «Il percorso – spiega Giovanni Bettoni, veterinario che ha organizzato il corso – terminerà poi con le lezioni di addestramento al someggio, cioè il trasporto a soma, al trekking e alla conduzione con il calesse».
L’idea è quella di riscoprire un vecchio mestiere e l’antico rapporto tra contadini e asini, un tempo indispensabili per chi lavorava i campi. Ma il corso avrà anche una finalità ecologica.
«L’idea – dice Bettoni – è quella di preparare volontari che successivamente svolgeranno l’attività di operatore ecologico con utilizzo dell’asino sul territorio. In questo senso abbiamo già trovato un accordo con i comuni che hanno patrocinato il corso: tra qualche mese le prime pattuglie di asini e conduttori controlleranno il parco dell’Oglio».
Così, Padernello, dopo il successo della prima edizione di “Asinando”, la rassegna dedicata ai simpatici quadrupedi che è riuscita
a coinvolgere oltre tremila persone, ora adotta a tutti gli effetti l’asinello, istituendo il corso per conduttori di asini.