Comunità mature
Continua il confronto tra i princìpi della nuova evangelizzazione indicati da Giovanni Paolo II e la testimonianza offerta da movimenti come quello dei Focolari. Esiamo al quarto principio della nuova evangelizzazione: il primo annuncio, che essa dovrà dare, sarà: L’uomo è amato da Dio!, perché – ha detto il papa ai vescovi degli Stati Uniti nel 1998 – l’evangelizzazione è lo sforzo della Chiesa di proclamare a tutti che Dio li ama, che ha offerto la propria vita per loro in Cristo Gesù e che li invita a una vita eterna di felicità. Meravigliosa sintetica definizione della Buona Novella. E qui si può capire come la precisazione di questo doveroso primo annuncio da fare al mondo non può non aver stupito noi ed altri. Non siamo soli, infatti, ad iniziare proprio in tal modo l’evangelizzazione. Per quanto ci riguarda, come molti sanno, lo Spirito Santo, sin dai primi giorni della nostra nuova vita, ha impresso nel nostro cuore una forte convinzione: Dio ci ama. Dicevamo a tutti, in tutti i modi: Dio ci ama immensamente . E noi abbiamo creduto all’amore di Dio e, da allora, abbiamo continuato ad annunciarlo nei cinquant’otto anni di vita del nostro movimento. Ed è stato da quella fede che tutto è incominciato e s’è sviluppato dando origine così alla nostra spiritualità dell’unità. In obbedienza allo Spirito Santo, che parla nel Santo Padre, ora quest’annuncio potrà essere universalizzato in tutta la Chiesa. Quinto principio: Questa nuova evangelizzazione, rivolta non solo alle singole persone ma anche ad intere fasce di popolazioni, (…) è destinata alla formazione di comunità ecclesiali mature. Comunità mature. Mi sembra sia proprio questo, in genere, il traguardo che raggiungono i movimenti, e così il nostro. Perché non ci si impegna tanto ad evangelizzare le persone unicamente, ad esempio, nella tenera età, né una volta ogni tanto con qualche missione o altro (anche se si può fare). L’evangelizzazione nei movimenti è continua e può far sperare veramente nella formazione di comunità cristiane mature. In particolare poi: I laici – precisa il papa nella Christifidelis laici – hanno la loro parte da compiere nella formazione di simili comunità ecclesiali, non solo con la loro insostituibile testimonianza (nei vari ambiti umani), ma anche con l’azione missionaria vera e propria. E non è forse questa la duplice azione dei laici, ad esempio, del nostro movimento? Alcuni si dedicano all’annuncio del Vangelo attraverso le varie diramazioni del movimento. Altri attraverso le cosiddette inondazioni (termine mutuato da san Giovanni Crisostomo) per dire l’invasione della Sapienza evangelica negli ambiti umani più diversi (il mondo della politica, dell’economia, dell’arte, della scienza, della cultura, ecc.). In modo analogo si comportano anche altri movimenti, ed è certamente anche nei piani pastorali di certe diocesi.