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Donazioni, volontariato e assistenza. Molte associazioni cercano di coinvolgere i cittadini per fronteggiare l’emergenza. Con la Caritas c’è anche l’iniziativa Rifugiato a casa mia per accogliere un migrante a casa propria. In Italia arrivati 9000 minori stranieri non accompagnati. Ecco come aiutare i profughi attraverso il Web
migranti

L’emergenza profughi continua e l’Europa prova a dare risposte, non solo attraverso le istituzioni, ma anche tramite associazioni presenti sul territorio. Sono attive infatti numerose iniziative che aiutano direttamente
i migranti e che permettono ai cittadini di partecipare attivamente. Eccone un elenco.

 

In Italia è possibile donare dei soldi ai rifugiati siriani sul sito della sezione italiana dell’UNHCR (l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati).

 

Plan Italia invece si propone di aiutare bambini siriani rifugiati in Egitto permettendo loro di non rischiar la vita per raggiungere l’Europa via mare. Anche a questa associazione è possibile fare donazioni.

 

Emergency è presente in diversi ambulatori in tutt’Italia dove viene fornita assistenza medica ai migranti. Le donazioni andranno a sostenere gli ospedali in cui operano le persone che fanno parte di quest’organizzazione. È anche possibile offrirsi come volontario.

 

Il Consiglio italiano per i rifugiati raccoglie soldi per poi impiegarli in attività di assistenza ai rifugiati, nel ricongiungimento famigliare e nella promozione del diritto di asilo.

 

Esiste poi la possibilità di accogliere un migrante a casa propria. La Caritas ha lanciato per il terzo anno consecutivo l’iniziativa Rifugiato a casa mia. Le candidature delle famiglie che intendono ospitare un profugo devono essere rivolte alle circa 20 Caritas diocesane che hanno dato la disponibilità a partecipare a questo progetto. Uliviero Forti, responsabile del settore immigrazione della Caritas, ha confermato che nelle prossime settimane inizierà il percorso della valutazione delle candidature. Il progetto di accoglienza in famiglia avrà un costo decisamente inferiore rispetto alle forme istituzionali pur garantendo un contributo di circa 200/300 euro al mese alle famiglie e un percorso di formazione e di assistenza. L’intera iniziativa coinvolgerà circa 200 migranti, tutti maggiorenni.

 

Per quanto riguarda l’affidamento di minori stranieri non accompagnati è da sottolineare il progetto Bambini in Alto Mare dell’associazione Amici dei Bambini . Però pur avendo più di 1800 famiglie che si sono proposte sono in realtà appena una quindicina, tutti in Sicilia, gli affidamenti realmente effettuati. Come ci ha rivelato Diego Moretti, responsabile del progetto, i problemi sono soprattutto economici in quanto i Comuni non vogliono accollarsi il costo del mantenimento del minore affidato. È da sottolineare come ad agosto si contavano oltre 9000 minori stranieri non accompagnati in Italia.

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