Cominciamo Bene Prima
Da alcuni anni, ogni mattina, Raitre ci fa assaporare il fascino del mestiere dell'attore.
Il teatro in televisione è un avvenimento più unico che raro. Ma da alcuni anni, ogni mattina, Raitre ci fa assaporare almeno un po’ quell’emozione che solo certe vecchie tavole di legno sgangherato riescono a trasmettere, grazie al programma di Pino Strabioli Cominciamo Bene Prima.
Partita come semplice intervista all’attore di turno, negli anni la trasmissione è cresciuta sempre più: al centro di ogni puntata c’è la chiacchierata con il protagonista teatrale del momento, ma Strabioli intesse una narrazione aperta con il suo interlocutore senza mai ridursi al pettegolezzo, riuscendo invece a spaziare su tutta l’attualità del mondo della cultura e dello spettacolo in modo variegato, giocoso, rispettoso della dignità del pubblico, altrettanto vario, che guarda la tivù e soprattutto ricomincia a frequentare le sale.
È così possibile rivedere alcune parti delle più famose commedie proposte in passato dalla Rai, conoscere i protagonisti che hanno reso grande il nostro teatro e che aiutano a capire la sua evoluzione fino ai giorni nostri; il tutto raccontando aneddoti, notizie, rarità che accompagnano lo spettatore ad orientarsi anche nell’offerta presente in cartellone al momento.
Il programma è costruito in maniera sapiente da chi sa cos’è il teatro e come trasmetterne la passione: il maestro in questo è proprio Strabioli, quando comunica la felicità di un mestiere duro e affascinante con un linguaggio semplice e alla portata di tutti.
Le storie raccontate entusiasmano e lasciano intravedere la profondità di una ricerca che le arti dello spettacolo richiedono per diventare patrimonio condiviso. In studio c’è poi il maestro Leo Sanfelice, un grande jazzista che sottolinea con ironia ogni momento del programma: sarà forse un po’ bizzarro, ma certamente di un’eleganza rara.
L’augurio è che Strabioli continui così a darci il buongiorno per lungo tempo, magari portando in studio anche i volti emergenti del teatro che necessitano di sostegno da parte di un pubblico che poi, a sera, esce più volentieri a fare due passi verso l’ombra di un sipario, che regala emozioni e occasioni di crescita umana.