Comincia un nuovo anno: il 2010!
Quanti ricordi, quanti rimpianti! Si spera sempre in un tempo migliore di quello trascorso.
Tra i regali che ho ricevuto per le feste, c’è una clessidra a sabbia, è fatta da due coppe, due calici di vetro saldati alla loro base e comunicanti attraverso un foro attraverso cui, dall’una all’altra parte, passano tanti granelli di cristalli bianchi e il loro scorrere misura il tempo.
L’ho messo sulla scrivania e ho cominciato ad osservare come i cristalli, uno dopo l’altro, passavano dalla coppa superiore a quella inferiore. Se uno di questi è un istante della mia esistenza come vorrei che ognuno di essi sia un’opera compiuta.
Madre Teresa di Calcutta diceva: “Il bene che oggi fai, domani sarà dimenticato. Non importa fa’ il bene”.
Sì, perché soltanto il bene costruisce. Soltanto il bene rimane. Il bene è invisibile, non ristagna da nessuna parte è come il calore di un filo d’erba secco che bruciando restituisce al sole il calore che l’ha fatto nascere, crescere e morire. Quanti, goccia dopo goccia, riescono a trasformare la loro sofferenza in offerta! E chi lo sa? La grande opera che viene affidata ad ognuno in modo diverso è di far di ogni gesto un segno d’amore.
Amore verso tutti, attimo dopo attimo, persona dopo persona, granello dopo granello, dolore dopo dolore, gioia dopo gioia.
Questo il senso della clessidra e del biglietto augurale che lo accompagna: “Lascia segnare il tuo tempo dall’amore e ogni attimo della tua vita sarà un capolavoro”.
(dal blog di Tanino Minuta)