Come vivere il battesimo come fonte di vocazione e di missione

Nel cammino verso il Giubileo del 2000, Giovanni Paolo II ha invitato tutta la Chiesa a riscoprire le ricchezze del battesimo. Il Pontificio Consiglio per i Laici, nel trentesimo anniversario della sua fondazione, ha voluto dedicare la sua Assemblea plenaria del 1997 ad approfondire la spiritualità e l'impegno missionario che scaturiscono da questo sacramento iniziale della comunione con Cristo e con il suo ministero. È noto infatti che la spiritualità e l'apostolato dei laici hanno trovato la loro radice più ricca proprio nella misura in cui, specialmente in questo secolo, vi è stata una gioiosa messa a fuoco della spiritualità evangelica e battesimale, comuni a tutti i fedeli di Cristo. Le stesse associazioni laicali ed i movimenti ecclesiali contemporanei hanno molto aiutato tutta la Chiesa a fare una concreta esperienza dell'essere e dell' agire dei battezzati. L'Esortazione post sinodale Christi fideles laici è tutta come intrisa dalla grazia e dalla responsabilità dell'essere battezzati e quindi in piena comunione con Cristo, sacerdote, profeta e re. È da questa grazia che scaturisce la comunione e la missione, la ministerialità e la testimonianza specifica, la circolarità e la complementarietà delle vocazioni. In questa logica l'articolo sviluppa alcune prospettive bibliche, liturgiche e spirituali del santo battesimo, per passare dalla coscienza di essere battezzati a vivere in forza del battesimo, in una rigogliosa vita di unità con Cristo e con tutti nella Chiesa, come tralci dell'unica vite, aperti ad una comunione universale.
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