Come un semplice Passa Parola
Intervista a Giulio Meazzini, curatore di Passa Parola, la nuova collana di Città Nuova
Dieci agili libretti, sessantaquattro pagine ciascuno, dal nome emblematico di Passa Parola. Perché passano veloci di mano in mano, di famiglia in famiglia, per andare avanti insieme. Per scambiarsi riflessioni, approfondimenti ed esperienze di vita nella prospettiva di una cultura “relazionale”, toccando temi cruciali nella nostra società come paternità, amicizia, maternità, figli, dipendenze e sessualità. Nati quasi come «una scommessa − ci dice Giulio Meazzini, curatore della collana −, i dieci libretti in cantiere per il 2010 erano stati concepiti inizialmente solo in abbonamento. Successivamente, visto il successo al di là delle previsioni – più di 10.000 abbonamenti – l’editrice ha deciso di pubblicarli anche in libreria, al prezzo di € 3.50 l’uno. Le uscite in libreria seguiranno quelle in abbonamento con un ritardo di alcuni mesi».
Chi non è abbonato dove può trovare i libretti?
«In libreria, negli incontri del Movimento dei focolari o presso gli incaricati e gli agenti di Città Nuova nelle varie regioni italiane».
Com’è nato il progetto?
«Da una sinergia tra Città Nuova e Famiglie Nuove, che hanno avvertito l’opportunità di offrire a giovani coppie, famiglie, ragazzi, a tutti insomma, strumenti agili per riflettere su temi importanti – trattati altrove superficialmente o secondo la moda del momento o in modo troppo specialistico –, usando un linguaggio adeguato al modo di comunicare anche dei più giovani. Testi concretamente utili nella vita delle persone. A quanti erano interessati a certi argomenti volevamo insomma fare un dono, nel nostro stile, con competenza e professionalità, ma anche col sorriso della speranza. Se ci siamo riusciti lo diranno i lettori».
Mi sembra che abbiate ricevuto molti consensi, finora…
«Anche qualche critica, ma fanno bene, aiutano a migliorare».
Come nasce un libretto?
«Non viene deciso da una persona, come per esempio l’autore, che ha un’idea brillante, la manda all’editore che gli propone qualche modifica e poi pubblica. Il metodo è esattamente l’opposto: si identifica un’esigenza, recependo desideri e necessità dei potenziali lettori, per esempio i gruppi di famiglie del movimento, dopo di che si valuta quale potrebbe essere l’autore giornalisticamente più adatto ed esperto dell’argomento. Insieme con lui, infine, e sempre in dialogo con persone che rappresentano il lettore tipo, si modulano i contenuti, testi ed esperienze selezionate, in modo che quello che viene fuori non sia solo frutto della competenza dell’autore, ma anche un preciso modo di “guardare” la realtà, un’ottica positiva e condivisa fin dall’inizio con il fruitore finale».
Per il primo libretto è stato fatto un lancio pubblicitario attraverso la rivista…
«Abbiamo voluto iniziare con la massima trasparenza e rispetto del lettore per cui, prima di proporre l’abbonamento annuale, abbiamo fatto conoscere l’iniziativa allegando alla rivista il primo volume, gratuitamente per tutti i 50.000 abbonati. L’argomento sessualità è stato scelto sia perché è uno dei più interessanti da proporre in questo momento, sia perchè potevamo dare subito un esempio dello stile con cui intendevamo muoverci: non a caso il titolo era composto da due parole, sessualità e tenerezza, per noi inseparabili»
Facciamo il punto sui titoli già usciti nel 2010…
«Il secondo libretto, scritto da Anna e Alberto Friso, responsabili del movimento Famiglie Nuove, rivela cinque segreti per una vita di coppia felice. Leggere per credere. Il successivo, sulla paternità, è scritto dalla penna inimitabile del giornalista Gianni Bianco, che non a caso ha ricevuto molti complimenti. Giovanna Pieroni raconta invece la maternità, prima durante e dopo, con le emozioni e le riflessioni di una mamma che, a parte l’esperienza personale, ha continui rapporti con vari gruppi familiari nell’ambito del movimento Famiglie Nuove. Poi Crescer(ci), scritto dal pediatra Ezio Aceti, una delle firme più conosciute dai lettori di Città Nuova, continuamente in giro in Italia per conferenze, che con questo testo dà una mano a genitori ed adolescenti (insieme, da qui il titolo), in un momento critico per la vita di tante famiglie. Il quinto, in uscita a maggio, di Michele Genisio, altra firma prestigiosa della rivista Città Nuova, ci parla dell’amicizia nei secoli, intrecciata alle esperienze personali dell’autore, con la scrittura gradevole che lo contraddistingue»
Nei prossimi mesi?
«Anna Maria e Danilo Zanzucchi raccontano il loro rapporto con Chiara Lubich: un testo molto atteso, su una delle prime famiglie dei Focolari, che ha vissuto con la fondatrice i passi più significativi della nascita del Movimento Famiglie Nuove»
«Poi Aurelio Molè sulla sobrietà, indispensabile ormai nei nostri tempi, e sullo stile di vita che ne deve essere alla base. Michele Zanzucchi invece ci descrive le dure esperienze di famiglie con figli assassinati in Medio Oriente. Famiglie dell’una e dell’altra parte che hanno saputo andare oltre la vendetta e il risentimento per aiutare altri nelle stesse situazioni»
«Infine gli ultimi due titoli riguardano problemi drammatici e molto attuali. In Crisi, coppie nel tunnel della separazione, offre suggerimenti per prevenire, come comportarsi nei momenti più difficli e anche dopo, se e quando la separazione non è più evitabile. L’ultimo libretto del 2010, di autori vari, è sulle dipendenze da fumo, sesso, droga, alcool, gioco, con spiegazioni e consigli pratici per il singolo e la famiglia»
La serie continuerà nel 2011?
«La piccola collana Passa Parola è prevista per una durata almeno di due anni. Ora stiamo definendo i titoli per il secondo anno, e a settembre sveleremo la lista».
Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono i libretti?
«Sono pragmatici. Quasi manualetti, con la pretesa di piacere ed essere utili concretamente, anche se in sole 64 pagine. Senza buonismo né catastrofismo, affrontano gli argomenti e i problemi per quello che sono, fornendo al lettore idee e spunti possibili di azione, basati sulle esperienze positive e negative di altri che si sono trovati nelle stesse situazioni. Lo stile è per lo più veloce, sintetico, positivo e colloquiale, anche se non superficiale. Generalmente i libretti sono scritti da un giornalista, che si coinvolge anche in prima persona. Vita e teoria, esperienze ed approfondimenti si alternano. A volte ci sono anche bibliografie, blog e indirizzi Internet grazie ai quali continuare il discorso. I libretti, infatti, non vorrebbero essere un punto di arrivo, ma di partenza, perché la soluzione a molte situazioni complesse, la spiritualità dell’unità ce lo insegna, è ripartire dalla comunità, dalla condivisione con gli altri».