Come insegnare l’italiano agli stranieri
Comunicare una lingua a giovani adulti in classi multietniche è di certo trasmissione di contenuti e regole grammaticali, ma principalmente è accompagnamento nella scoperta di un pianeta nuovo; il docente è chiamato a promuovere la reciprocità tra gli alunni, talvolta culturalmente molto distanti tra di loro, favorendo la riflessione sulle diversità dei punti di vista su determinati aspetti della vita e del mondo.
Per il bisogno dell’acquisizione dell'italiano come seconda lingua da parte dei migranti, per lavoro o per studio, il Centro internazionale Giorgio La Pira di Firenze ha pubblicato il manuale Ci siamo! Comunicare, interagire, contaminarsi con l'italiano (Livelli A1-C1). Il Centro, che in 35 anni di vita calcola siano transitate dalla sede fiorentina oltre 30 mila persone immigrate, promuove un testo maturato sul campo, secondo uno metodo d’insegnamento che «rinuncia a schemi didattici precostituiti».
Unendo rigore scientifico e senso pratico, mirando a trasformare la classe multietnica in un «luogo della fiducia», questo testo incoraggia un preciso stile di comunicazione: ascolto reciproco, interesse per le originali caratteristiche culturali dell’altro, disponibilità a superare il pregiudizio sempre presente in ciascuno. In una parola, esorta a favorire l’interculturalità, dimensione importante per maturare il senso di cittadinanza, cioè la percezione di appartenere a un unico organismo sociale nel quale concorrere attivamente al bene comune.
Il testo, i cui quattro autori hanno condiviso un percorso di formazione e maturazione professionale interno al Centro, ruota, come ha spiegato il coordinatore didattico Edoardo Masciello, «intorno al valore della relazione umana, considerata il cardine di ogni esperienza formativa». Attraverso 600 pagine di schede, letture, esercizi, fotografie e vignette, suddivise per livelli di comprensione (dal livello base fino alla piena autonomia), propone un approccio didattico di tipo induttivo.
Il volume, che riporta significativamente in appendice i princìpi fondamentali della Costituzione italiana, tocca inoltre molti temi utili all'inserimento sociale: dai primi contatti con gli altri, al rapporto con le istituzioni pubbliche e con il mondo del lavoro, dalla cucina alla riflessione sulla partecipazione civile e politica come percorso di piena cittadinanza, ma anche sport e vita personale, sanità, storia dell'arte, poesia.
La classe diviene così un «contesto dinamico e virtuoso – ha spiegato Masciello – in cui il docente, aiutando ciascuno a stabilire con gli altri una relazione di fiducia, è perno fondamentale per favorire la reciproca conoscenza, la comprensione del mondo dell’altro, la mutua stima».
Il testo, con allegato cd, è frutto di un'opera tutta interna al Centro La Pira ed è stato pubblicato grazie al contributo dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze. In precedenza, il Centro aveva già pubblicato la Piccola grammatica ragionevole, curata da Edoardo Masciello e Alan Pona, definita da Anna Rosa Guerriero, già segretaria nazionale del Gruppo di intervento e studio educazione linguistica della Società di linguistica italiana, «un agile compagno di viaggio da tenersi in tasca e da sfogliare in caso di necessità: il testo potrà essere un’utile integrazione al lavoro svolto in classe».
Un maneggevole libro di circa 220 pagine, non più una sorta di spauracchio inaffrontabile da 800 pagine criptiche, ma piuttosto uno strumento estremamente pratico, organizzato secondo criteri diversi dalla consueta impostazione: frutto di esperienze umane e professionali finalizzate ad offrire uno strumento di servizio prezioso che guarda non tanto alla purezza della lingua quanto piuttosto all’uso per quanti avranno bisogno di conseguire titoli di studio per realizzarsi. Se fare grammatica può cambiare la vita di tanti, dalla Toscana arrivano alcuni strumenti d’integrazione concreta.
I testi possono essere richiesti al Centro La Pira all’indirizzo email segreteria@centrointernazionalelapira.com