Come il mio personaggio preferito
«Mio figlio di nove anni ha con il suo personaggio televisivo preferito un legame mentale molto intenso. Mi chiedo come i bambini li valutino e comprendano».
Barbara – Modena
Molti piccoli e grandi telespettatori sviluppano relazioni emotive con i personaggi della tv, i quali diventano modelli di identificazione e imitazione. Il bambino può immaginare di prendere il posto di quel personaggio e di vivere le stesse cose, diventando così qualcun altro per un periodo breve e intenso.
Secondo gli specialisti, legata all’identificazione – ma diversa da essa – vi è “l’interazione parasociale”, un fenomeno in base al quale i telespettatori pensano di conoscere intimamente i personaggi televisivi e creano delle relazioni immaginarie con loro. Essa si forma dopo un lungo periodo di esposizione ai programmi tv, quando il bambino arriva a convincersi di conoscere il carattere, i comportamenti, i gusti e le relazioni del personaggio preferito e se ne prende cura come se fosse un caro amico. Gli chiede consigli, sogna di far parte del suo mondo e di intrattenere una profonda amicizia con lui.
La “relazione parasociale” può dare un profondo senso di soddisfazione personale e promuovere la fedeltà al programma. Sia nell’imitazione che nell’“interazione parasociale”, il telespettatore si mette nei panni del personaggio, entra nel suo ruolo e arriva a interiorizzare inconsapevolmente il sistema di valori che incarna. Questa dinamica solleva interrogativi importanti: come evitare l’imitazione di comportamenti negativi e come promuovere l’adesione a valori positivi?
Per concludere, il fatto che i bambini tendano ad identificarsi e ad imitare i loro personaggi preferiti è un fenomeno normale durante la crescita. I rischi possono però essere due: che i personaggi prescelti veicolino valori e stili di vita negativi, che senza accorgerci formano la personalità dei bambini; che i personaggi tv siano gli unici soggetti di identificazione, portando lentamente il ragazzino a chiudersi in un mondo virtuale, fino a rifiutare il contatto con la realtà e i suoi modelli di identificazione ed imitazione (compagni, amici, fratelli, genitori, ecc.).
È fondamentale la presenza di genitori ed educatori che accompagnino, per quanto possibile, i bambini nella comprensione dei programmi, idonei per la loro età, sempre più consapevoli del ruolo che la tv ha nella formazione dei ragazzi e anche degli adulti.