Come fare se il cucciolo mangia le sue feci?
Vi è mai capitato che il vostro beniamino un attimo prima mangiasse le sue feci ed un attimo dopo venisse vicino a leccarvi le mani? In effetti la cosa sconcerta non poco.
Ebbene, per quanto quest’azione possa essere per noi rivoltante, per la specie canina la coprofagia (atto di ingerire le feci proprie o altrui) in alcune fasi della vita (nei primi mesi) e in alcune situazioni (durante l’allattamento) può essere un comportamento normale. In natura, in momenti di carestia, questo atto può addirittura essere considerato una lotta per la sopravvivenza. Solitamente passata l’età critica (massimo un anno) e la situazione particolare (la fase dell’allattamento) questa sgradevole azione cessa di esistere. Se ciò non dovesse accadere, bisogna rivedere alcuni nostri comportamenti, così come metterne in atto altri volti ad eliminare un’abitudine insana.
Cosa fare dunque se il nostro cucciolo mangia le proprie feci?
Prima di tutto vanno osservati alcuni fattori ambientali:
· se l’alimentazione è adeguata (cioè bilanciata e varia, assicurando i necessari apporti vitaminici e minerali) e proposta con regolarità,
· se l’animale vive in un ambiente pulito ed igienico,
· se viene prestata la giusta attenzione e sorveglianza alle abitudini alimentari del nostro cucciolo,
· se l’ambiente in cui vive il piccolo è adeguatamente stimolante.
Inoltre bisogna sapere che alcuni nostri atteggiamenti possono essere letti dagli animali in modo completamente diverso da noi.
Infatti, può capitare che un cucciolo per pura curiosità si imbatta nei propri escrementi e cominci a mangiarli, ma anziché perdere l’interesse per questo comportamento intorno ai 4 mesi di età, può instaurare una cattiva abitudine. Magari l’input è stato un nostro comportamento errato che fa credere al cucciolo che pulire quando si sporca è un gioco ed il pensiero del cucciolo sarà: vediamo chi riesce a pulire prima!
Infatti, anche se pulire in sua presenza, è una forma di attenzione al cucciolo (che non cerca altro), la postura china, come anche i movimenti necessari per pulire, potrebbero essere intesi dal cane come un invito al gioco. Stessa cosa può capitare quando un animale si annoia, per esempio, durante una passeggiata e nel tentativo di cercare l’attenzione del suo padrone, se per puro caso scopre che mangiando i propri escrementi il suo amico umano lo sgrida e lo rincorre.
Quella che per il cane è un’intuizione per un invito al gioco può subito diventare una divertente abitudine (divertente per il cane) per giocare col proprio accompagnatore e trasformare una noiosissima passeggiata in una piacevole occasione di gioco. Può anche capitare che il proprietario sgridi o punisca il cane che ha defecato in casa. L’animale assocerà le feci alla punizione, e siccome non si può trattenere dal farla, per nasconderla al padrone il cucciolo potrà decidere di mangiarla.
A questo punto possiamo agire a livello comportamentale e mediante farmaci.
I rimedi naturali più efficaci sono:
- portare a spasso il cane subito dopo il pasto o al risveglio da un pisolino;
- rimane indifferenti se il cucciolo sporca in casa o in una parte del giardino non consentita;
- evitare di pulire davanti al cane, ma interdire il contatto con i propri escrementi e continuare a giocare con lui;
- passare all’animale il messaggio che le sue feci non ci interessano;
- preferire un cibo secco più ricco di fibre, molto digeribile e che lasci pochi residui non digeriti, in modo da rendere le feci meno appetibili e favorire il senso di sazietà;
- rendere l’ambiente dove vive il cane e le passeggiate più stimolanti;
- aumentare l’esercizio fisico ed evitare i prolungati momenti di inattività o di noia;
- controllare il cane con un guinzaglio, in casi estremi ricorrere alla museruola;
- insegnare al nostro cane il comando “molla” per fargli posare le feci dietro un preciso ordine.
Ovviamente prima di mettere in atto tutti questi comportamenti è bene che il veterinario escluda la presenza di parassiti intestinali, carenze e intolleranze alimentari o altri problemi organici per i quali esistono terapie e farmaci specifici. A questi va aggiunta la possibilità di impiegare integratori vitaminici e minerali o sostanze repellenti da aggiungere al cibo, che rendono le feci sgradevoli e quindi meno appetibili.