Colombia, ombre sul processo di pace

A due anni dall’inizio dei negoziati del governo con i guerriglieri, il sequestro di un generale da parte delle Farc mette a rischio i risultati faticosamente ottenuti. Un episodio tutto da chiarire, mentre si ipotizzano le prossime strategie
Il comandante delle Farc Romaña

Il sequestro da parte dei guerriglieri delle Farc di un generale dell’esercito colombiano ha risvegliato i peggiori incubi tra i fautori del processo di pace in Colombia. Al compimento dei due anni di negoziati presso la capitale di Cuba che mirano a mettere fine a mezzo secolo di guerra interna, l’episodio corre il rischio di vanificare gran parte del lavoro svolto fin qui.

L’episodio non é del tutto chiaro. Il generale Rubén Darío Alzate si é spinto in abiti civili e via fiume in una zona considerata pericolosa per la presenza dei guerriglieri del Fronte 34. Ad accompagnarlo appena un paio di soldati, di cui uno guidava lo scafo sul quale si muovevano, ed una avvocatessa. Sono stati immediatamente intercettati dai guerriglieri e Alzate non avrebbe ascoltato la segnalazione del militare dell’imbarcazione, successivamente sfuggito al sequestro, che lo aveva avvertito dell'ingresso in una zona, considerata “rossa” per i pericoli ben noti.

Lo stesso presidente Santos, via tweeter ha chiesto al comando delle forze armate spiegazioni in merito alla violazione di ogni protocollo di sicurezza da parte dell’alto ufficiale. Ció nonostante, é stato sospeso il viaggio a Cuba della delegazione del governo che avrebbe dovuto aprire questa settimana una nuova sessione di negoziati con le Farc, i cui rappresentanti presenti già sull'isola sono rimasti in silenzio e solo per oggi, martedí, si attende un loro comunicato ufficiale.

Da un punto di vista strettamente militare, le Farc non sono venute meno a nessun impegno preso durante questi due anni di negoziati,anche se non é mai stata stabilita una tregua tra le due parti. Anzi, attentati e operazioni militari sono continuate, anche se con intervalli di calma e con attività scemate, soprattutto da parte della guerriglia. Le Farc si erano impegnate a mettere fine ai sequestri estrorsivi ed a restituire la libertá agli ostaggi nelle loro mani. E l'impegno è stato rispettato. Alcuni giorni or sono, due soldati sono stati catturati ma durante operazioni militari, pertanto il gruppo guerrigliero li ha dichiarati prigionieri di guerra.

Resta comunque, evidente che questo episodio prende in contropiede il processo di pace, sul quale Santos ha scommesso tutto il suo capitale politico, al punto da dirsi convinto che quest’anno si sarebbe raggiunto un accordo definitivo. La domanda dunque é come influirà il sequestro del generale Alzate e quali indicazioni trarne? Alcuni analisti si domandano se le Farc siano sincere nel loro proposito di pace, dato che in tal caso si tratterebbe di un gesto che puó mettere in pericolo i risultati ottenuti. Altri si domandano se la guerriglia sia in grado di controllare tutte le sue unità o se sia in grado di affrontare casi di indisciplina e autonomia di gestione.

I settori di destra, a favore della mano dura, fanno pressione per interrompere definitivamente i negoziati.

 

Che il processo di pace abbia i suoi nemici é abbastanza chiaro. Durante la recente campagna elettorale Santos ha denunciato tentativi di infiltrazione di un hacker con l’intenzione di boicottare i negoziati. I sondaggi dicono che poco píu della metá dei colombiani é scettico in merito al raggiungimento della pace, anche se non ci sono dubbi che la fine del conflitto significherá una opportunitá d’oro per il Paese che, nonostante gli socntri armati, cresce a ritmi sostenuti. Santos dovrá pra mostrare le ragioni del suo ottimismo. Paradossalmente, questo episodio potrebbe anche rafforzare il processo se coloro che ci credono sappranno giocare le carte giuste.

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