Colli Albani, i protagonisti delle scoperte

La ricerca archeologica compiuta nel primo Ottocentro tra Tuscolo, Rocca di Papa e Albano dal punto di vista degli archeologi 
Colli Albani
In cosa si differenzia questa mostra archeologica da altre del genere? Nel suo intento di mettere in luce non solo i siti e i reperti di tanti decenni di scavi che hanno interessato i Colli Albani, nell’area dei Castelli Romani, ma gli archeologi stessi, la loro formazione e il loro metodo di ricerca. In particolare è stato analizzato il proficuo periodo dell’Ottocento, secolo in cui – come spiega il curatore della mostra Massimiliano Valenti, direttore del Polo museale di Monte Porzio Catone – «si compie la genesi dell’archeologia come scienza autonoma, sempre più svincolata dall’antiquaria, che aveva profondamente caratterizzato le attività di scavo e di studio dei secoli precedenti».

 

Così, accanto ai reperti e alle testimonianze archeologiche di luoghi che hanno esercitato un’attrattiva irresistibile sui viaggiatori del Grand Tour, come il Tuscolo, Frascati, Grottaferrata, Lanuvio, Bovillae,  Rocca di Papa, Albano,  Nemi ed altri, troviamo illustrate figure insigni di archeologi, topografi e studiosi come Antonio Nibby, Luigi  Canina, Pietro Rosa, Giovan Battista de’ Rossi, Rodolfo Lanciani, tra gli italiani; e tra gli stranieri, Enrico Stevenson, Hermann Dessau, Thomas Ashby. Tutti frequentatori assidui dei Colli Albani, e con le loro indagini, intuizioni, studi, protagonisti entusiasti di una intensa e rigogliosa stagione di ricerche che ha contribuito a mettere in luce una delle zone del nostro Paese più ricche sotto l’aspetto storico-artistico.

 

 

Colli Albani. Protagonisti e luoghi della ricerca archeologica nell’Ottocento. Roma, Complesso del Vittoriano (Sala Zanardelli), ingresso gratuito. Fino al 13 febbraio 2012. Catalogo Gangemi.

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