Il co-housing dei nonni

Sette nonni che convivono nello stesso appartamento per vincere la solitudine, abbattere i costi e, perché no, diminuire gli incidenti domestici: è il progetto di co-housing “Facciamoci compagnia”

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L’idea nasce per caso dall’impegno nel sociale di Stefano Gamra, ventinovenne di Acerra che ha deciso di avviare un progetto di co-housing dal nome: “Facciamoci compagnia”. Ad essere coinvolte sono 7 persone anziane, 4 nonne e 3 nonni, che da agosto 2017 condividono lo stesso appartamento. «“Facciamoci compagnia” – ci racconta Stefano Gamra ­– nasce per caso: gestivo una casa famiglia per minori, ma una volta concluso questo progetto, ci siamo ritrovati con la struttura aperta e chiedendo consiglio al dirigente delle politiche sociali della mia città abbiamo pensato di realizzare qualcosa per gli anziani. Un giorno, dal dentista, sfogliando una rivista ho letto un articolo sulla depressione da solitudine degli anziani e mi si è accesa la lampadina».

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L’idea è semplice: un appartamento dove convivono più nonni, un ambiente familiare dove gli anziani possono farsi compagnia, condividere gli spazi e le spese, aiutarsi a vicenda ed abbattere la solitudine, insomma sentirsi una famiglia. Ed oggi nella casa vive anche Sion, giovane momentaneamente senza fissa dimora e in cerca di un lavoro, segnalato dagli assistenti sociali. «Inoltre – continua Stefano –, gli anziani vengono seguiti da un personale qualificato: operatrici socio-sanitarie, una psicologa che coordina, una cuoca e un infermiere che su chiamata si occupa di prelievi e visite. Abbiamo creato anche una rete di collaborazione con medici specialisti come un nefrologo, uno pneumologo, un cardiologo e un nutrizionista».

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E i risultati sono solo positivi: «Molte volte gli anziani vivono situazioni di isolamento e solitudine che sfociano in depressione, ma unendo le forze e condividendo la quotidianità è più facile uscirne». La speranza è che l’appartamento di Acerra diventi un simbolo e un’ispirazione per gli altri: il co-housing è una pratica abitativa nata in Danimarca a metà degli anni ’60 che poi si è diffusa in altre parti del Nord Europa, ma è ancora poco sviluppata nel nostro Paese. «Tra i nostri progetti futuri – conclude Stefano – c’è proprio quello di essere di supporto all’apertura di altre strutture a marchio “Facciamoci compagnia” nel resto del Paese».

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