Claudio Abbado
Nato a Milano da famiglia di musicisti di origini siciliane, già da piccolo viene notato addirittura da Arturo Toscanini. Poi si diploma al conservatorio di Milano in direzione d’orchestra..
Tra i suoi grandi meriti c’è prima di tutto la direzione, per una quindicina d’anni, del teatro alla Scala di Milano, prima di Riccardo Muti. Poi per una decina d’anni dirige l’orchestra più importante del mondo, la filarmonica di Berlino. Naturalmente dirige anche la filarmonica di Vienna e altre importanti orchestre.
Ha un repertorio sinfonico sterminato, che pesca soprattutto nell’Ottocento e Novecento, oltre al tardo romantico: Malher, Strauss, Tchaikovsky. E molta musica contemporanea.
Ultimamente si è avvicinato anche alla musica settecentesca, per esempio ha diretto in modo molto bello la musica sacra di Pergolesi, nel festival a lui dedicato a Iesi.
E’ anche un grande direttore di teatro, di opera lirica: memorabili sono le sue esecuzioni del Macbeth, che ha presentato per primo alla Scala dopo decenni, e Simon Boccanegra di Verdi, oltre naturalmente Wagner.
Ha fondato varie orchestre, tra cui l’orchestra Malher, composta di giovani musicisti, che è molto interessato a portare avanti, in un progetto con l’America Latina, in particolare la Bolivia, di formazione di giovani musicisti prendendoli anche dalla strada. E’ molto impegnato quindi anche dal punto di vista sociale.
È il musicista italiano più internazionale, più colto e più aperto alle frontiere della musica. Chiunque lavora con lui si trova benissimo. Adesso, a quasi 80 anni, è uscito da una brutta malattia, nella quale dice di aver ritrovato anche un certo cammino spirituale.