Cittadini attivi per il bene comune

Sono partiti a Feltre i laboratori di cittadinanza, divisi per tematiche come ambiente, servizi sociali e politiche del lavoro. E dopo solo due mesi già si vedono i primi risultati concreti: dagli orti comunali al cinema all'aperto. 180 mila metri quadrati assegnati ad aziende agricole e giovani agricoltori
Veduta di Feltre (Veneto)

Era iniziato tutto lo scorso marzo, come vi abbiamo raccontato su cittanuova.it, e ora i laboratori di cittadinanza, promossi dall'assessorato ai beni comuni e alla democrazia partecipativa del comune di Feltre (Belluno), sono diventati una realtà. Il percorso è iniziato da due mesi, e nonostante la pausa estiva nei sette laboratori – divisi per tematiche come ambiente, servizi sociali e politiche del lavoro – si sono tenuti 35 incontri: «Anche la partecipazione è sempre stata buona – osserva l'assessore ai beni comuni, Valter Bonan –: certo si va assestando in funzione degli ambiti territoriali e della sensibilità di ciascuno, per cui incontri su singoli temi vanno magari ad intercettare gli interessi specifici di solo una parte dei circa 60 iscritti per laboratorio; ma c'è stata comunque una forte continuità nelle presenze e nei lavori».

Che non a caso hanno prodotto i primi risultati concreti. «Già è esecutivo il progetto di realizzazione degli orti comuni – rifersice Bonan –, grazie al quale sono stati assegnati terreni agricoli comunali non utilizzati alle persone più diverse: migranti, giovani, anziani, disoccupati, ma anche liberi professionisti». I 35 (per ora) assegnatari sono chiamati custodi – «perché i terreni sono beni comuni, non loro proprietà» – e il vincolo posto dal regolamento di gestione approvato in maniera condivisa è quello dell'autoproduzione non finalizzata alla vendita: se l'orto produce più di quanto il custode può consumare, questi è libero di condividerlo con i concittadini, «perché vogliamo attivare processi virtuosi di corresponsabilità, gratuità e reciprocità».

180 mila metri quadrati sono comunque stati assegnati ad aziende agricole e giovani agricoltori, nell'ottica di un sostegno alle nuove generazioni e di integrazione del reddito. In entrambi i casi, «abbiamo individuato una serie di coltivazioni biologiche e recuperato culture tradizionali per tutelare la biodiversità: l'idea è anche quella di innescare un circuito virtuoso con la ristorazione locale».

Altro progetto già realizzato è quello del cinema all'aperto, che per tutto il mese di agosto ha offerto ai feltrini proiezioni gratuite sotto la loggia del comune: un'iniziativa che il laboratorio competente ha finanziato per intero grazie agli sponsor, perché la regola, in tempi come questi, è quella di non gravare sul bilancio comunale.

Naturalmente, c'è molto altro che bolle in pentola: «Il laboratorio per l'energia sta elaborando un regolamento sulla certificazione dell'efficienza energetica nel settore pubblico – prosegue l'assessore –, mentre quello per le pari opportunità sta lavorando ad una proposta di regolamento per le coppie di fatto. Inoltre è stata avviata l'organizzazione di un banco alimentare, grazie anche al recupero degli alimenti in scadenza dai supermercati». 

I laboratori, oltretutto, «si stanno rivelando un luogo prezioso di condivisione dei saperi e delle competenze: al laboratorio sull'ambiente e sul turismo, ad esempio, partecipano alcune persone che lavorano nel settore formazione dell'ente Dolomiti Unesco, e hanno messo a disposizione di tutti la loro professionalità».

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