Cittadinanza simbolica a 200 bambini stranieri nati a Milano

Festa al Castello Sforzesco con il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge. La città ha voluto precorrere i tempi con un atto che va al di là delle prescrizioni legislative ma traccia un possibile cammino di integrazione, nonostante polemiche e ostacoli
Bambini asiatici

Mentre a Milano arriva il vice premier Alfano con 140 agenti per rinforzare le pattuglie della sicurezza in città. Stamani si è compiuto un altro significativo passo da parte di quella maggioranza di persone che credono, e sono sempre più numerose, che la convivenza, tra etnie, culture e razze diverse sia fonte di  arricchimento e mai di povertà. Sia motivo di orgoglio e mai di resa.

Dopo i giorni delle poche e misere accuse di alcuni politici e delle eleganti dimostrazioni di cittadinanza dei tanti milanesi in riferimento alla tragica uccisione di tre loro concittadini, da parte di un folle, oggi nella sala Viscontea del Castello Sforzesco si è svolta la cerimonia di conferimento della 'cittadinanza simbolica" di Milano a 200 bambini nati in città da genitori stranieri. Ad aggiungere valore e significato alla simpatica iniziativa è stata la presenza del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge.

Il ministro in maniera molto semplice e festosa ha ribadito con determinazione di «non aver paura del meticciato: la nostra ricchezza parte dalle tante culture con cui ci troviamo di fronte. il mio sarà il ministero dell'interazione, di cui non bisogna temere. Ci sono tante e diversificate proposte in parlamento, segno che l'Italia è pronta ad approfondire senza piegarsi a pregiudizi e schemi ideologici». «E' la società che ce lo chiede. Il meticciato è una realtà: nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strade», ha detto ancora il ministro. In fondo ha solo fotografato il nostro Paese guardando come risorsa quello che talvolta viene ammantato di paura.

«Sono qui per ascoltare, perché qui ci sono 200 bambini a cui non si può non dare risposta. A Milano in verità ce ne sono 34mila e un milione nel Paese. Dobbiamo prestare la nostra voce a chi non riesce a parlare e chiedere che le differenze siano una risorsa. E non dobbiamo avere paura di questo» ha continuato entusiasta la Kyenge che ha voluto con un applauso simbolico ringraziare Milano perchè la pratica varata nel capoluogo lombardo andrebbe sostenuta con forza in tutto il Paese per far capire che siamo tutti cittadini.

La cittadidanza simbolica era nata da due mozioni presentate da due consiglieri in area Pd e che sono state poi  approvate dal Consiglio comunale: una modalità per chiedere l'anticipazione della cittadinanza italiana per i figli degli stranieri nati nel nostro Paese. Tutto simbolico perché, attualmente, la nostra legge non lo consente e bisogna aspettare i 18 anni per poter accedere alla cittadinanza italiana poichè non esiste ancora lo ius soli. Palazzo Marino ha voluto precorrere i tempi con un atto che va al di là delle prescrizioni legislative e traccia un possibile cammino di integrazione, naturalmente non senza polemiche e ostacoli.

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