Cittadinanza onoraria ai nati in Italia
Sono state spedite in questi giorni le lettere di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta indirizzata ai sindaci dei comuni piemontesi per chiedere che venga riconosciuta la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti in Italia. Una sollecitazione che ha l'obiettivo di accelerare l'approvazione di una legge e un gesto simbolico intrapreso già da alcune amministrazioni italiane, in grado però di dare un segnale forte affinché vengano discusse le proposte depositate in Parlamento.
Ma perché da Legambiente? La risposta sta nella lettera stessa: «Se vogliamo attivare – scrive Legambiente ai sindaci – politiche virtuose come quelle legate alla riduzione e alla raccolta differenziata dei rifiuti oltre il 60 per cento o alla dismissione dell’auto privata in favore di una mobilità più sostenibile, oltre a promuovere politiche innovative del modo di funzionare delle nostre città, dobbiamo anche creare le condizioni perché chi vive nei territori si senta appieno cittadino partecipe e responsabile. Una di queste condizioni è il riconoscimento della cittadinanza ai circa 4 milioni di stranieri (più del 7 per cento della popolazione) che nel nostro Paese vivono, lavorano e contribuiscono fiscalmente e culturalmente al benessere delle nostre comunità».
Dei circa 4 milioni di stranieri in Italia, circa un milione sono minorenni, di cui più del 70 per cento nati in Italia, che vivono la contraddizione di frequentare le nostre scuole, i luoghi sociali di formazione alla cittadinanza per eccellenza, e non hanno di fatto gli stessi diritti di cittadinanza dei propri compagni.
Per questo Legambiente durante l’ultimo congresso nazionale ha istituito il Coordinamento nazionale dell’associazione sul tema “Mediterraneo mare di pace e di democrazia”, con lo scopo di creare un osservatorio permanente di monitoraggio delle politiche e delle attività di inserimento degli immigrati nel tessuto sociale italiano. Lo stesso congresso ha assunto la decisione di impegnarsi per il diritto di voto agli stranieri alle amministrative quale obiettivo ambientalista, per costruire comunità più coese e più ricche.
Ed è per questo che è nata questa proposta piemontese. Un appello che intorno a questo obiettivo mette in campo una serie di azioni di sostegno, fra cui quella di valorizzare le buone pratiche amministrative che dai territori stanno promuovendo il riconoscimento della cittadinanza agli stranieri. Non è un caso che l’iniziativa parta dal Piemonte perché è proprio un comune piemontese, quello di Nichelino nell’hinterland torinese, per primo, insieme alla provincia di Pesaro e Urbino, ad aver lanciato la cittadinanza onoraria per i figli degli immigrati.