Cittadinanza attiva, la rivoluzione gentile per la transizione ecologica
La ricerca della felicità pubblica, ragionata e ragionevole è una costante dell’impegno teorico e civico dell’economista Leonardo Becchetti. Egli lo fa attraversando gli aspri territori di pandemia, crisi climatica ed economica, povertà, disuguaglianze, guerra. Abbiamo poco tempo prima del punto di non ritorno per una saggia transizione energetica ed ambientale come umanità. In La rivoluzione della cittadinanza attiva, Emi 2022, Becchetti invita i consumatori ad unirsi per concretizzare il cambiamento. Se individualmente ci sentiamo impotenti, insieme abbiamo gli strumenti come cittadini consapevoli: il voto con il portafoglio è la leva che cambierà il mondo. Vanno premiati i prodotti socialmente e ambientalmente sostenibili. Con la nostra generatività attraverso il consumo critico potremo iniziare a vedere alcuni traguardi raggiunti entro il 2030-2050.
La transizione cammina quindi sulle gambe della società civile. Possiamo affrontare l’emergenza climatica cambiando i nostri stili di vita e di consumo. Le istituzioni devono facilitare i processi di rinnovamento mentre il Governo offre la giusta cornice. Non possiamo tornare a carbone e petrolio neppure a causa della crisi energetica determinata dall’ aggressione russa all’ Ucraina, vista la gravità della crisi climatica. Le energie rinnovabili sono la nostra libertà. Dobbiamo pertanto accelerare la transizione ecologica verso le fonti pulite come il sole. La dinamica domanda/offerta può trasformare il sistema economico attraverso il voto con il portafoglio, come avviene già con la finanza green. La rivoluzione della società civile può spingere la politica in un circuito virtuoso. “Dopo pandemia e guerra abbiamo elaborato codici nuovi sui quali è necessario far leva per generare nuovo benessere sociale”, afferma Leonardo Becchetti. Le molteplici esperienze e buone pratiche ci incoraggiano verso il cambiamento. Non possiamo arrivare alla catastrofe per farlo.
Oggi serve una rivoluzione gentile. Dopo gli eventi traumatici degli ultimi anni, non bastano interventi dall’alto per generare un cambiamento. Occorre una vasta mobilitazione civica ispirata al paradigma dell’economia civile, attraverso le leve del consumo critico e del risparmio responsabile. Le strutture profonde della società stanno già cambiando grazie alla rivoluzione generativa delle reti sociali, animate da un nuovo protagonismo dei giovani. Il sistema globale soffre di evidenti patologie: la corsa al ribasso, l’emergenza climatica, le emissioni ed il problema della qualità dell’aria, le pandemie, le guerre in corso, la povertà del senso di vivere e l’epidemia dei morti per disperazione. Abbiamo bisogno di nuovi scenari di cura. I beni relazionali, la generatività, la fecondità sociale ed economica possono condurci su nuove vie alla ricerca della felicità. La leva è il voto con il portafoglio. Ma, come per la finanza green ormai decollata, è necessario abbattere i quattro ostacoli che ne rallentano la diffusione. Il primo è “la mancanza di consapevolezza”. Segue “la mancanza di informazioni specifiche sulla qualità sociale ed ambientale dei prodotti”. Il terzo ostacolo è rappresentato dal “coordinamento delle decisioni di acquisto”. La propensione a votare con il portafoglio dipende infatti da diversi elementi: soddisfazione personale per il gesto, il gusto di donare e di generare, la convinzione che si sta influenzando il comportamento delle imprese, il superamento dell’opportunismo del prezzo più basso del prodotto. Il quarto ostacolo è “la differenza di prezzo”. Se i prodotti sostenibili hanno un prezzo troppo alto si obietta che non tutti possono permetterselo. In realtà è un problema culturale. Se evitiamo sprechi in gioco d’azzardo, fumo, altro, possiamo sostenere prezzi un po’ più alti per cibo di qualità ambientale.
“Consumatori di tutto il mondo unitevi” , di Becchetti, richiama “Generativi di tutto il mondo unitevi” di Mauro Magatti e Chiara Giaccardi. In questi autori alta è la consapevolezza che sia ormai necessario un cambio di paradigma. In Supersocietà. Ha ancora senso scommettere sulla libertà, Il Mulino 2022, Magatti e Giaccardi si chiedono se sostenibilità e digitalizzazione ci stanno conducendo verso una società dell’intelligenza diffusa, dove la libertà sarà ancora fondamentale per tenere insieme sviluppo economico e democrazia, oppure se stiamo andando verso un mondo distopico, burocratizzato e centralizzato. Siamo dentro un cambiamento d’epoca. Sono urgenti pertanto politiche pubbliche per favorire generatività e felicità. Così, negli appalti, dobbiamo sostituire il criterio del massimo ribasso con criteri sociali e ambientali, impatto e generatività. La stessa premialità per manager e forza lavoro deve essere collegata a indicatori sociali e ambientali. Il commercio internazionale orientato al bene comune deve prevedere fondi di compensazione o Border adjustment mechanisms. Altre buone pratiche da introdurre sono: l’obbligatorietà per le imprese della rendicontazione non finanziaria, i bond sociali di territorio, la rivoluzione della coprogrammazione e coprogettazione del welfare generativo, la qualità e la sostenibilità dell’abitare, incentivi per gli investimenti che favoriscono la transizione ecologica, l’imposta minima globale sulle multinazionali, l’uso intelligente dello smart working come grande passo in avanti. Così potremo sopravvivere ad epidemie, guerre, crisi sociale ed ambientale, per entrare finalmente in una nuova epoca, grazie alla poderosa rivoluzione gentile in atto della cittadinanza attiva.