Circo da sincope

Un angelo sul trapezio volteggia guardando la pista animarsi di giovani metropolitani. Si decide a scendere mischiandosi ad essi. Condividerà giochi e lotte: un mondo greve di violenza urbana che vorrebbe elevare trasmettendo loro quel sogno di Icaro che è la sfida alla legge di gravità. Sembra comunicarci questo, il travolgente e raffinato spettacolo La Syncope du 7 del Collectif AOC, rappresentante di quel fenomeno attualissimo denominato nouveau cirque: felice e poetica commistione fra arte circense, danza, teatro, musica. La compagnia francese ha inaugurato a Roma il “Festival di confine fra teatro e circo” di Giorgio Barberio Corsetti. Suoni elettronici dal vivo immergono i sette giovani interpreti in un mondo ipertecnologico dove acrobazia e danza danno vita ad una performance seducente, di forte impatto per ritmo e idee. Sono coreografie aeree che nascono da terra. Si impennano in equilibri e virtuosismi virtuosismi mozzafiato. Davanti ad una struttura metallica un grande tappeto elastico diventa lo spazio dentro il quale gli acrobati-ballerini giocano, corrono, schizzano in alto, camminando con naturalezza in orizzontale e su una trasparente parete verticale. Si fronteggiano per duellare come guerrieri giapponesi. Si incontrano nell’aria in attimi di sospensione. Intrecciano sorprendenti giochi con birilli. Per ritornare sulle pedane in cima alla struttura. Infine lanciarsi in salti mortali sopra un lettone-materasso. Divertimento e fascinazione visiva assicurati.

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