Il cinema guarda avanti

Bilancio in bilico per il 2021 e grandi aspettative per il 2022. La settima arte in lotta con la pandemia.

Da solo Spider-Man ha incassato finora in Italia 3 milioni di euro (nel mondo fino a due settimane fa ben 17 milioni) surclassando The House of Gucci, e i nostri Diabolik e Chi ha incastrato Babbo Natale? Insomma, non è andata proprio benissimo. Il pubblico sembra preferire i kolossal made in Usa con sbalorditivi effetti speciali, tanta fantasia, eroi adolescenziali e tanta, tanta azione. Pura evasione: la gente vuole cose rapide, senza troppi problemi, far volare la fantasia per fuggire dallo stress della pandemia che penalizza le sale aperte coraggiosamente e con giusta ostinazione.

L’anno 2021 comunque ha segnato un tentativo di ripresa delle uscite cinematografiche, anche grazie ai Festival, come quelli noti di Venezia, Cannes, Locarno e Berlino e a molti altri più piccoli – in Italia quasi ogni provincia ha la sua rassegna ormai – che hanno presentato parecchi lavori, in genere in bilico tra commedia, spettacolo, provocazione e prodotti d’essai.

Sicuramente alcuni titoli si sono rivelati interessanti, generi diversi e con forte impatto emotivo. Si pensi a Madres paralelas di Almodòvar, un difficile e contrastato film sulla maternità o a Quo vadis Aida sulla strage di Srebrenica del 1995 dove una madre cerca di salvare la famiglia: un lavoro sulla memoria, troppo presto dimenticato.

A proposito di memoria è opportuno citare l’ultimo Sorrentino. È stata la mano di Dio, è migliore certo delle lussuose (e pretenziose) opere precedenti, un atto finalmente di sincerità personale e di umanità ambientato in una Napoli quest’anno protagonista di vari film: città icona della fantasia, della miseria, dell’arte e della vita.

Ci sono state anche piccole e grandi storie di vita nel panorama nostrano e internazionale. Citiamo due film che non hanno avuto successo di pubblico ma meriterebbero essere visti: Ariaferma di Leonardo di Costanzo, ambientato all’interno di un carcere. Un film chiuso, cupo, che riflette sulla condanna che accomuna tutti, guardie e carcerati. E ancora Silvio Orlando – forse il miglior attore italiano dell’anno – in Il bambino nascosto di Roberto Andò: un musicista solitario che si prende cura di un bambino che non parla, sempre a Napoli, città-arcipelago dell’umanità.

E sul tema bambini-ragazzi è il caso di citare l’ultimo lavoro dell’infaticabile Clint Eastwood Cry MachoRitorno a casa, che pur non essendo un capolavoro, propone una vicenda di “resurrezione umana” dove un vecchio campione di rodeo salva un ragazzo messicano dalla strada e dall’alcool.

Naturalmente non manca l’avventura fantastica talora ricca di simbolismi apocalittici, tipici del tempo pandemico. A parte SpiderMan, è il caso di Eternals di Chloè Zao, un messaggio ambientalista che copre ben 7mila anni di storia in cui gli Eternals- supereroi angeli o degli antichi rivisitati – combattono contro il male, cioè i Devianti. Gli eroi dovranno salvare la terra da una terribile minaccia e quindi combattere uniti. Chi ci salverà? Dune, supereclamizzato e illustrativo, in un mondo lontano interplanetario di classi nobili in lotta per il controllo economico (come oggi?) esige l’arrivo di un salvatore, giovane e puro che è Timothée Chalamet, divo del momento nella prima parte della saga forse “redentrice”.

Cosa ci offrirà il 2022, pandemia permettendo, oltre ai prodotti visibili a casa su Netflix e Amazon e simili?

L’Italia si mette in mostra con autori come Eugenio Cappuccio (La mia ombra è tua), l’ambizioso Dante di Pupi Avati, L’ombra di Caravaggio di Michele Placido con Riccardo Scamarcio (speriamo bene), Gianni Amelio con Il signore delle formiche e poi i film dei soliti nomi: Salvatores, Bruno, Brizzi, Pieraccioni, Archibugi. Siamo ottimisti!

Grande attesa per Martin Scorsese che ritorna al suo genere in Killers of the Flower moon con due star come Robert de Niro e Leonardo Di Caprio. Ma per una scelta rapida, proponiamo:

Matrix Resurrection, la celebre saga che ritorna sempre con Keanu Reeves, fantascienza allo stato puro.

Assassinio sul Nilo, la storia di Agatha Christie funziona ancora e stavolta la filma Kennet Branagh.

Ancora un Macbeth, in bianco e nero diretto da Joel Coen.

Cyrano, ennesima versione musical romantico con uno straordinario Peter Dinklage (il Tyron del Trono di spade).

Jurassic World – Il dominio, il ritorno dei dinosauri e affini.

Tom Cruise che rifà sé stesso in Mission Impossible e in Top Gun. A 59 anni è sempre più tirato a lucido.

Da non perdere il Pinocchio di Guillermo del Toro in una Italia fascista. E ovviamente il ritorno di Spiderman.

Buona visione, pandemia permettendo.

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