In cima alle montagne con la sedia a rotelle

È il nuovo progetto della sezione Cai di Bergamo: “Quote e ruote”, che permette anche a chi è in carrozzina di raggiungere le vette più alte grazie a sentieri mappati e a guide esperte.

Per chi è in carrozzina anche una semplice vacanza al mare o in montagna può diventare un incubo. Stabilimenti e spiagge spesso non sono accessibili per chi ha disabilità motorie ed è costretto su una sedia a rotelle. Se si tratta di vacanze in montagna, pensare di arrivare sulle vette più alte seguendo sentieri tortuosi ed in salita sembra poi impossibile. Le barriere naturali che si trovano in alta quota sono ostacoli, molte volte, troppo difficili da superare, così in molti sono costretti a rinunciare alle vacanze.

Alcune volte però, l’uomo riesce a superare tutti gli ostacoli, come i rappresentanti del Cai di Bergamo che con il progetto “Quote e Ruote” si è posto l’obiettivo di portare oltre le nuvole, sulle vette più alte, tra panorami mozzafiato, i disabili costretti alla carrozzina.

L’idea è portata avanti da Vincenzo Lolli, Massimo Lui, Eleonora Delnevo e Giorgio Bonfanti, che hanno iniziato la mappatura dei sentieri montani percorribili con sedia a rotelle. Ovviamente ci sarà bisogno di attrezzature adeguate: dalle carrozzine manuali per le strade più semplici e pianeggianti a quelle di ultima generazione in grado di affrontare salite e sentieri dissestati. In base al tipo di percorso scelto, ci sarà la possibilità di percorrerlo autonomamente o, se necessario, di essere accompagnati da guide esperte e preparate.

Le Alpi Orobie diventano così accessibili a tutti, ma il caso di Bergamo non è l’unico. Nelle Dolomiti, dal 2009 nominate Patrimonio naturale dell’umanità dall’Unesco, sono già presenti percorsi mappati e di diversa difficoltà, organizzati in modo tale da permettere a chiunque di arrivare in cima e di godere di alcuni dei panorami più belli al mondo.

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