Ciao Tonino Carino
Il celebre cronista sportivo ci ha lasciati l'8 marzo. Vogliamo ricordarlo così.
Quando 90° minuto era ancora il principe degli appassionati di calcio nei sonnacchiosi pomeriggi domenicali, con la sua inconfondibile sigla che ha accompagnato generazioni di tifosi, c’erano una serie di commentatori della corazzata di Paolo Valenti, vero signore del calcio, che appartengono più ad un carosello che ad una vera e propria rubrica sportiva. Chi non ricorda Luigi Necco, da Napoli, che pur di mole notevole, rischiava sempre di essere schiacciato dalle folle strepitanti del San Paolo? Altri forse meno eclatanti, ma altrettanto originali come Cesare Castellotti da Torino, da Marcello Giannini da Firenze a Giorgio Bubba da Genova, per citarne solo alcuni.
Ma il vero cult, il vero simbolo di quel calcio di sapore romantico, anni luce lontano dai talk show rumorosi e forse un po’ irrispettosi del vero valore dello sport, era lui: ToninoCarinodaAscoli. Più che un telecronista, con le sue giacche quadrettate e improbabili, era un personaggio da fumetto. Con la saliva azzerata dall’emozione, sempre con la voce che andava e veniva per i nostalgici inconvenienti tecnici, una pronuncia impossibile e non solo per la sua erre moscia. Le parole gli venivano fuori come Dio permetteva! Non parliamo dei giocatori stranieri, meno male per lui molto, molto meno numerosi di oggi.
Eppure era un cronista di razza. Prima di vestire i panni di ToninoCarinodaAscoli, ha maneggiato notizie un po’ meno frivole: durante gli anni di piombo, raccontò la scoperta di un covo delle BR nell’ascolano. Ma per quello non lo conobbe quasi nessuno. Del resto, si sa, lo sport è veicolo di successo. Finita la corazzata di Valenti, tentò di riprendere il suo ruolo di “cartoon” a Quelli che il calcio e ad altre trasmissioni tv. Ma, pur simpatica, con la corazzata di Simona Ventura non seppe ricostruire la magia di 90° minuto. Quello attuale non è il calcio “imperfetto” ma più genuino diToninoCarinodaAscoli. Ora che una lunga malattia lo ha portato via, il telecronista improbabile di Offida, in provincia della sua indimenticabile Ascoli, ci mancherà molto!