Ciampino e Morena, volontari per l’ambiente
Maria Grazia Fontana, Fabio Brunori, Simona Fagiolo e Angela Durante ci raccontano del loro incontro e di come siano approdati all’idea di questo progetto che ha poi ottenuto un notevole seguito. Ognuno proviene da una strada diversa ma tutti condividono lo stesso desiderio.
Maria Grazia approfondiva la riflessione sul bene comune con un gruppo della comunità di Ciampino e Morena (Roma) e, confrontandosi con Angela, è nata loro l’idea di concretizzarlo. Poi l’occasione tramite i social: sulla pagina Facebook del comitato di quartiere di Morena delle lamentele riguardo un parco ridotto in pessime condizioni. Così le viene in mente di organizzare un’iniziativa di volontariato per ripulirlo. Tanti adulti e bambini si sono adoperati insieme, dato che spesso vi si recano le famiglie. In questa occasione incontrano Fabio. «Ho scoperto l’iniziativa di via Pazzano per caso tramite Facebook, e faccio un piccolo inciso: non mi sono svegliato oggi, è vero che se non sei agganciato a un social network tante notizie non le conosci».
Sempre attraverso i social Fabio scopre l’associazione Plastic Free e decide di partecipare a un’iniziativa di pulizia delle spiagge di Anzio, vicino a Roma. «Era organizzato bene, allora ho pensato che se dovevo provare a fare qualcosa avevo bisogno di una struttura di supporto, perché organizzare più volte una pulizia ha i suoi rischi». Fabio diventa referente di Plastic free per Ciampino. Come primo passo cerca di creare un seguito appoggiandosi a Simona, la quale gestisce il gruppo facebook Retake Ciampino, altro progetto dedito alla pulizia delle aree urbane ma rimasto sospeso per poca collaborazione. Così si forma il primo nucleo di volontari e iniziano le attività di plogging, ovvero delle passeggiate durante le quali si raccolgono rifiuti. Ogni iniziativa di questo tipo tuttavia viene sempre fatta a seguito di autorizzazione da parte del comune, che invia i mezzi per ritirare i sacchi.
Angela ci rende partecipi di un episodio, quando un giovane operatore ecologico continuava ad aiutarli nella raccolta, nonostante avesse concluso il suo turno retribuito. Era felice di portare a termine il lavoro, tanto era il suo coinvolgimento. «Ecco il fine: i rapporti che si costruiscono e il far sperimentare anche agli altri la nostra realtà, che sia veramente la svolta», afferma la volontaria. Questa iniziativa green nasce in pieno periodo Covid. Nonostante le difficoltà i volontari sono riusciti a coinvolgere le persone creando un clima positivo.
Il contributo della comunità è essenziale, ci sono molti posti degradati e spesso non sono visibili, l’amministrazione non riuscirebbe a trovarli senza che qualcuno glieli indicasse. «Fosse anche la più ricca del mondo, non ce la può fare a stare dietro a troppa inciviltà» aggiunge Fabio, sottolineando la necessità di educare e sensibilizzare. Si parte dalle piccole cose, come dalla raccolta differenziata al cercare di ridurre la plastica, uno dei più grandi inquinanti. Maria grazia spiega: «Ho dei figli e a volte penso che cosa gli posso lasciare, spero un mondo un po’ più pulito».