Christian Zacharias
Musiche di Haydn, Mozart, Bruckner. Roma, Accademia Nazionale Santa Cecilia.
A sessant’anni, Zacharias, pianista-direttore tedesco, è musicista maturo e completo. Sotto la sua guida, l’orchestra, sicura, libera, scioglie un suono “italiano”, cioè luminoso e caldo – vivo – che esalta le arguzie e le ombrosità della Sinfonia n. 95 di Haydn, pregna di umori mozartiani. Quanto a Wolfgang, Zacharias ne dirige e suona il Concerto n. 27 per pianoforte e orchestra, datato 1791, l’anno della morte. Senza indulgere a suggestioni romantiche, resta il fatto che il brano presenta una trasparenza e un ritmo soffuso che rimandano a uno stato d’animo di assoluto distacco. Ciò è particolarmente evidente nel Larghetto, uno di quei momenti in tempo lento dove Mozart raggiunge, con mezzi estremamente semplici, ma di grande sottigliezza armonica, qualcosa che ha a che fare con un’altra dimensione.
La naturalezza con cui Zacharias l’esegue, assecondato dalla precisione dell’orchestra, manifesta la sua totale familiarità con l’autore e una lettura così profonda da apparire semplice. Gli altri brani in programma, il Caos dalla Creazione di Haydn e il maestoso Te Deum di Bruckner, segnano punti in favore del direttore e della qualità dei complessi ceciliani.