Chiudere la porta a chiave?
“A volte la nostra bambina di un anno e mezzo entra in bagno quando io o mio marito facciamo la doccia. Ho letto quanto lei ha scritto sul pudore innato nei bambini, ma dal punto di vista “pratico” non sappiamo come comportarci. È meglio chiudere la porta a chiave onde evitare questi incontri “occasionali” e l’inevitabile curiosità?”. F.M. – Varese Vorrei premettere una considerazione psicologica generale per assumere un atteggiamento corretto verso i bambini. Fino a sei anni questi sono colpiti dalla grandezza fisica degli adulti, come fossero giganti ai quali si arriva solo all’altezza dei polpacci per cui sarebbe un vero shock vederli nudi. È bene quindi chiudere sempre la porta del bagno. È un aiuto alla formazione del “senso del pudore” ed anche a rispettare nella casa gli spazi riservati. Se avete letto i miei articoli, sono per l’educazione alla conoscenza e al dominio del corpo graduale, spontanea, come scaturisce dai colloqui “sotto le coperte” che non mi stancherò mai di raccomandare. Solo dalla progressiva conoscenza reciproca può derivare una sana e familiare esposizione anche dei problemi sessuali, che purtroppo i ragazzi apprendono distorti dai compagni, o peggio, dalle squallide riviste pornografiche. Se si crea una profonda confidenza si può arrivare a trattare anche gli argomenti più intimi sotto un profilo naturale, riservato, ma non motivo di segrete conversazioni. Poche volte mi è capitato di sentire dai genitori e dai figli che si era arrivati a confidarsi che proprio da un atto sessuale fra i primi era sbocciata la vita degli altri. Niente segreti o impacci. Chiudete la porta del bagno, ma lasciate spalancata quella della confidenza, altrimenti i discorsi con i figli si limiteranno solo ai compiti e alle interrogazioni.