Chilometrotrenta
Stefano Redaelli - San Paolo
Quando le cose buttano male, non star fermo. Con la mente soprattutto. E neppure col corpo, se puoi. La vita è inesorabile, avanza con il ticchettare delle lancette dell’orologio. Non concede tregue, attimi di stasi.
La vita spinge cocciutamente in avanti, non puoi star con lo sguardo rivolto all’indietro. Almeno, non più di tanto; solo i momenti indispensabili. Quando le cose buttano male, fatti forza e digeriscile al più presto, come un flacone d’erbe amare. Fermati un po’ ad assaporare la sgradevolezza di quel liquido ripugnante che ti devasta l’interno del corpo, che ti spegne l’anima. Accettalo o impreca contro di esso. Ma poi muoviti.
Alcuni si sono messi a correre. Forrest Gump ne è diventato l’icona, tre anni di corsa per reagire a Jenny che l’aveva mollato e poi lei si rifà viva. Radek, un giovane medico polacco, protagonista di Chilometrotrenta, ha avuto anch’egli una delusione d’amore. Ania l’ha lasciato prima del matrimonio. Lui che fa? Prima s’abbatte, ma presto reagisce. Non lasciare mai che troppo tempo t’intorpidisca l’anima. Anche lui si mette a correre. S’impegna per superare il muro del trentesimo chilometro, quello che nella maratona spezza le gambe e il fiato, che s’erge invalicabile, e devi ben allenarti per abbatterlo e superarlo.
Radek s’allena. Muovendosi digerisce l’amaro della delusione. Riscopre se stesso, dà un senso ai tasselli sparsi della sua vita. Poi, dopo la maratona, Ania si rifà viva. Ma la vita di Radak è ormai cambiata. Quello per lui è un passato chiuso. Ha riscoperto se stesso. Ha già fatto altre scelte. Partirà con Medici senza frontiere per le favelas del Brasile.
Stefano Redaelli, autore di questo romanzo, ha già fornito prove di qualità con libri come Spirabole, Per nome, Su questa strada e Arrivano in tempo – Storie di angeli custodi, tutti pubblicati con Città Nuova Editrice.