Chiedere scusa

Il senso di libertà che scaturisce da un gesto di umiltà è ciò che più direttamente ci avvicina a Dio e al prossimo. Un’esperienza semplice ma vera ed efficace tratta dal Vangelo del giorno
Due mani che si stringono

Non sempre mi è facile riconoscere Gesù nel mio prossimo, devo fare sempre i conti con il mio carattere forte e impulsivo. Come una volta in cui, non riuscendo a controllarmi, ho mancato di carità verso mia sorella. Pentita e consapevole dello sbaglio commesso, mi sono recata in chiesa con l’intenzione di confessarmi, ma non ho trovato il sacerdote. Sentendomi a disagio, mi sono inginocchiata davanti al tabernacolo e stavo per chiedere perdono a Gesù quando ho percepito chiaramente nell’anima: «Cosa vieni a fare qui? Tu hai sì mancato di carità a me, ma non a me direttamente nel tabernacolo, ma a me in tua sorella. Torna indietro e va’ a dire a lei quello che avresti voluto dirmi ora qui!». Senza aspettare un attimo, come avessi il fuoco sotto i piedi, sono dovuta uscire immediatamente fuori dalla chiesa. A casa però, mi dibattevo in una lotta terribile perché non ero capace di umiliarmi; giravo inquieta da una stanza all’altra, finché mi sono piegata e ho chiesto scusa a mia sorella. Appena fatto questo, è tornata la serenità insieme alla pace più profonda.

G.C. – Trento

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