Chicchi
I
Tanto è già scritto.
Allora sian morbidi i passi
Mai sbagliate le scarpe
Sicure le mani nel compiere.
Tendere a
E musicalmente
II
È successo
che è accaduto.
Poi il poi
È arrivato
Facendo più
rumore che mai.
E il sempre?
Per un niente
si lasciò alle spalle
il tutto.
Un arrivederci
Giunse così
Appena in tempo
Per raccogliere
Un sorriso di passaggio
III
Tutto va.
Anche i corpi
Nostri
In ascolto d’attese
E bagliori di notte
Improvvisi
IV
Diventi
Se inventi
V
Posto che:
vivere è il
carnevale dell’essere
come diceva Garrì Alfredo,
ed essendoci un natale
per tutti quelli che sono,
quante pasque mancano al
risorgere?
VI
DEL SIRIGU FRANCISCO
FEDERICO
Il tramite
Verso l’antico
E lo sguardo rivolto
VII
Saper portare
A spasso la
Propria faccia,
con ai piedi un paio
di scarpe adeguate.
IX
Determinante è
Sposarsi con sé stessi,
poi con un po’ di fortuna,
si può regalare questo
matrimonio alla donna
giusta.
X
Ti appunto questo
Pensiero così lo dimenticherai
Presto.
Col prossimo piede sarò
Sulla soglia inebriato
Di vento alla vaniglia
Prima del decisivo sì.
Ci inoltreremo a nozze
e cavolfiori.
Saremo pieni di gente
e di giada: assaporati
già rosolati impudichi
esaltanti.
Se dico che
ti amo è in quattro
balzi, tu non spegnere
il fuoco che il profumo
sa di noi.
A presto bimba bella
Che il tempo
Ci aspetta a colazione.
Stefano Filippi, 1992-2001