Chiara Luce: grazia e stupore

La giovane di Sassello proclamata beata continua a emozionare e incontrare vite anche attraverso  tivù, piecès teatrali, libri, documentari, tesi di laurea, senza cadere in cliché sterili e banali
Franz Coriasco in Argentina

Più passa il tempo, e più m’è difficile parlarne. Le parole, del resto, mal s’adattano a raccontare ciò che, grazie a lei, quotidianamente s’infila nella mia vita, e ancor più, in quella dei suoi genitori; neppure per Chiara, d’altro canto, le parole hanno mai avuto gran peso: preferiva la concretezza dei gesti alle chiacchiere, il presente alle analisi retrospettive o alle ansie del futuro.
 
Certo è che, in modi per me continuamente misteriosi e con sempre nuove sfumature, Chiara Luce continua a sorprendermi. Una presenza la sua, perfino più tangibile di quando, sia pure sporadicamente, la guardavo crescere.
 
Ciò che più mi stupisce è verificare come questa fanciullina scomparsa una ventina d’anni fa sappia toccare i cuori della gente oggi. Con Maria Teresa e Ruggero, e con mia sorella Chicca, lo verifichiamo continuamente. Sono stato in Argentina nel novembre scorso, e non riuscivo a capacitarmi di come e quanto Chiaretta riuscisse a far innamorare così tanti giovani, così diversi da lei per contesti e background culturali; e lo stesso è capitato in Polonia o in Sicilia, alla Gmg di Madrid come in tutte le città francesi dove siamo stati di recente. Chiara è così ovunque, e sa emozionare, rivoluzionare vite e cambiarne le prospettive. Ma in un modo tutto suo: senza mai “parlare” alle masse, ma piuttosto ai singoli, quasi se li scegliesse e convocasse uno ad uno, e con ciascuno riuscendo a trovare un rapporto assolutamente personale. Difficile capire come ci riesca, e non solo per un agnostico come il sottoscritto, ma perfino per chi con lei ha condiviso ogni intimità. Ma accade, sempre più spesso: perfino attraverso un media notoriamente freddo e facilone come la tivù. È accaduto a Porta a Porta, come l’altra sera su Rete 4, è accaduto da Maurizio Costanzo come al Congresso Eucaristico di Ancona o a Jubilmusic. Non è solo questione di share o di affluenze sorprendenti; Chiara colpisce al cuore, e lì resta, “producendo” sempre nuove meraviglie: in grandi artisti e persone umilissime, bambini e anziani, intellettuali e studenti, credenti e no.
 
Per non dire di ciò che accade a prescindere da Maria Teresa e Ruggero Badano, dall’omonima Fondazione a lei dedicata o dallo stesso Movimento dei focolari, che pure continuano a essere i “custodi naturali” della sua vicenda: piecès teatrali, iniziative editoriali, documentari, tesi di laurea, meeting d’ogni genere. Certo Chiara Badano continua a parlare anche così, ma l’impressione è che questi siano solo pretesti, sfondi più o meno ispirati, di un agire infinitamente più potente e fruttuoso. E non si può non rilevarne la provvidenzialità, soprattutto per questi tempi così desolanti e smarriti. Perché la sua storia, per quanto forgiata nel – e dal – dolore, è innanzi tutto una storia d’amore e di felicità; di compiutezza e perfezione trovata nella semplicità delle piccole cose.
Una storia in continuo divenire, come ben potrebbero testimoniare anche monsignor Maritano che nel ’98 avviò la causa di beatificazione o padre Tessari, il postulatore del processo di canonizzazione in corso.
 
Ma se è vero che solo le cose belle si possono rovinare, allora significa che questa – che è addirittura bellissima – è più che mai esposta al rischio d’essere deteriorata: banalizzandone il senso o riducendola adun cliché, a un’icona magari commovente, ma sostanzialmente sterile. E invece credo che la forza di Chiara Luce stia tutta nel suo opposto: nella possibilità cioè d’essere riprodotta da chiunque creda ai suoi stessi ideali: ciascuno attraverso i propri talenti, nei propri contesti, e attraverso la propria unicità. Ecco: tra tutte le intercessioni che quotidianamente e da ogni dove le si richiedono, credo sia proprio questa la più gradita a lei, e la più provvidenziale per noi.

Franz Coriasco ha scritto per Città Nuova: Dai tetti in giù (2010), In viaggio con i Badano (2011)

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