Chiara Lubich tra le personalità del Famedio

Una targa al cimitero monumentale di Milano ricorda la sua cittadina onoraria. «Ha illuminato la nostra città»
Milano targa Famedio

Il nome di Chiara Lubich è scritto ora anche su una lapide di marmo al cimitero monumentale di Milano, il Famedio, con altri 14 cittadini illustri, benemeriti e distinti scelti all’unanimità dalla Commissione per le onoranze al Famedio. La cerimonia si è svolta il 2 novembre mattina, alla presenza del sindaco Letizia Moratti, dell’assessore ai Servizi al cittadino Stefano Pillitteri e del presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmieri.

 

«In questo importante giorno di raccoglimento privato e collettivo-ha detto la Moratti – Milano conferisce l’onore del Famedio ai propri grandi. Donne e uomini che con le loro capacità hanno illuminato la nostra città, rendendoci orgogliosi». Accanto a quello di Chiara Lubich gli altri nomi sono quelli del critico d’arte Guido Ballo, dell “padre” del Sacrario dei Caduti Giuseppino Bossi, dello storico presidente delle Acli Lorenzo Cantù.

 

Ci sono poi il primo direttore del dopoguerra del Sole-24 Ore Piero Colombi, la fondatrice del Coro dei Piccoli Cantori di Milano Niny Comolli, l’ex presidente di Milano Ristorazione Ivan Dragoni, il giornalista sportivo Gian Maria Gazzaniga, il fondatore del Milan Herbert Kilpin, lo scrittore Giorgio Manganelli, la coppia protagonista dello spettacolo italiano Sandra Mondaini-Raimondo Vianello, il pittore e fondatore dell’Inter Giorgio Muggiani, l’avvocato ed ex assessore alla Cultura del comune di Milano Francesco Ogliari, l’oncologo e presidente della Lilt Gianni Ravasi, il mezzosoprano Giulietta Simionato.

 

Di ognuno di loro è stato letto un breve profilo. La Moratti ricordando Chiara ha detto: «La Lubich è stata per tutta la vita una instancabile protagonista dei valori universali della libertà, della giustizia e della solidarietà. Valori che stanno alla base del Movimento dei Focolari da lei fondato».  

 

Manfredi Palmieri parlando di Chiara cittadina onoraria di Milano dal marzo del 2004, da detto: «le sue parole, il suo sguardo sereno, il suo spirito sono stati consegnati alla memoria dei milanesi. Una figura dolce dal punto di vista personale, con un messaggio dal punto di vista civico di una grande forza e intensità che ci fa pensare come la fraternità sia davvero la soluzione ai dialoghi». «Anche partendo da posizioni diverse e distanti, – ha continuato Palmieri – se si ha un atteggiamento di ascolto si arriva sempre a una posizione che tende a coincidere con il bene comune di cui lei fu assoluta interprete, non soltanto con la trasmissione del suo pensiero ma soprattutto con la sua stessa vita. Da questo punto di vista Chiara Lubich è un modello che ha unito la nostra comunità, ma che anche unisce tutti i popoli del mondo». 

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