Chiara Lubich, sociologia e genere
Si sottolinea la determinazione di Chiara Lubich nel difendere il suo carisma fondatore in un’epoca in cui le donne erano costantemente sotto tutela, riuscendo infine ad ottenere che per statuto la presidenza del movimento dei Focolari fosse sempre affidata ad una donna.
Parimenti importante è la diarchia negli statuti, ossia la presenza di due responsabili terminali, un'uomo e una donna, per ogni espressione del Movimento, per una rappresentanza “a due voci”, conforme all’antropologia “uniduale” di Giovanni Paolo II.
Quanto alla sorellanza, in alternativa alla catena genealogica “di padre in figlio…”, il movimento fonda nuclei di donne, cui viene restituita di fatto autorevolezza, dignità, capacità di raccontare una storia di vita a modo proprio e in pubblico.
Quanto agli aspetti culturali, l’articolo mette in luce la portata sociale rivoluzionaria di punti qualificanti il Movimento dei Focolari: l’amore al centro delle attività e dei rapporti interpersonali, il protagonismo laicale, all’occorrenza controcorrente, la “conversione” della maschilità e della femminilità, una prudente diffidenza nel definire il maschile e il femminile, conformi a quanto è detta.