Chiara Lubich oggi. Stralci dall’ultima biografia
A tre anni dalla morte, il ricordo della fondatrice del movimento dei focolari e della sua eredità, tratto da "PortarTi il mondo fra le braccia" di Armando Torno
Nel terzo anniversario dalla morte di Chiara Lubich vogliamo ricordare la fondatrice del Movimento dei focolari ripartendo da quel 18 marzo 2008 – giorno in cui fu dato l’ultimo saluto a Chiara nella basilica di San Paolo –, con un brano tratto dalla recente biografia PortarTi il mondo tra le braccia di Armando Torno, che ci racconta dei passi compiuti da quel popolo "nato dal Vangelo" da tre anni a questa parte.
«La mattina del 18 marzo 2008, pur sotto un cielo grigio, il mosaico della facciata della basilica di San Paolo fuori le Mura sembra brillare più splendido del solito. Il prato che circonda la basilica si sta riempiendo. È il popolo “nato dal Vangelo”, il popolo di Chiara, arrivato a Roma per l’ultimo saluto terreno alla fondatrice. La chiesa dedicata all’apostolo delle genti, la sede delle annuali settimane di preghiera per l’unità dei cristiani, è affollata: bambini, uomini, donne, gonfaloni di molti comuni, delegazioni di Movimenti e comunità delle più varie religioni, accolgono il feretro di legno chiaro nel quale Chiara riposa. Adagiato in terra, solo tre garofani rossi a ornarlo e un piccolo Vangelo, aperto alla pagina del capitolo 17 di Giovanni. La fine, come l’inizio. Il suo bouquet, un vangelino da portare in tasca nei rifugi, il testamento di Gesù. Tutto era cominciato così. E tutto, da lì, continuava.
Nei tanti presenti, nei moltissimi collegati via audio e video dai quattro angoli della terra, risuonavano le sue parole.
Essere sempre famiglia…
I rapporti, i rapporti…
Tutti sentono l’impegno e la responsabilità di continuare sulla strada tracciata.
«“La famiglia” – disse ai focolarini il 25 dicembre 1973 –: ecco una parola che contiene per noi un immenso significato, ricco, profondo, sublime e semplice, soprattutto reale. Atmosfera di famiglia è atmosfera di comprensione, di distensione serena, atmosfera di sicurezza, di unità, di amore reciproco, di pace, che prende i membri in tutto il loro essere divino e umano La famiglia i cui membri, partendo dalla visione soprannaturale, e cioè vedendo Gesù gli uni negli altri, arrivano fino alle espressioni più concrete, semplici, caratteristiche di una famiglia. Una famiglia, insomma, i cui fratelli non hanno un cuore di pietra, ma di carne, come Gesù, come Maria, come Giuseppe. Se oggi dovessi lasciare questa terra, e mi si chiedesse una parola, come l’ultima, che dice il nostro Ideale, vi direi, sicura di essere capita nel modo più esatto: “Siate una famiglia”. Se dovessi partire da voi, in pratica lascerei che Gesù in me vi ripetesse: “Amatevi a vicenda, affinché siano tutti uno”».
Il 7 luglio 2008, durante l’Assemblea generale del Movimento dei focolari, viene eletta presidente Maria Voce, avvocato, esperta in diritto canonico, che ha lungamente collaborato con Chiara alla stesura degli Statuti dell’Opera di Maria.
È difficile succedere a Chiara, ha sovente commentato Maria Voce, ed è impossibile sostituirla. Tuttavia una persona è chiamata a succederle nella presidenza del Movimento. Questa focolarina, come Chiara desiderava e come è stabilito per Statuto, coadiuvata da un copresidente e dai consiglieri eletti in Assemblea, ha il compito di far crescere quello che Chiara ha fatto nascere, svilupparlo. La Presidente resta "segno dell’unità dell’Opera"».