Chiara Lubich maestra di unità

All'Istituto universitario Sophia di Loppiano il primo dottorato in Fondamenti e prospettive di una cultura dell'unità sull'esperienza della fondatrice dei Focolari
Chiara Lubich

«Questo giorno non potrà ripetersi. Mai!» ha commentato qualcuno nei corridoi dell’Istituto universitario Sophia (IUS) di Loppiano (Incisa Valdarno), la mattina di mercoledì 7 novembre.

L’eccezionalità della giornata era annunciata in una locandina-invito affissa alla porta a vetri del complesso: Il dott. Paolo Frizzi, trentino, già laureato in Storia all'Università di Padova, sarà il primo candidato a portare a termine il Dottorato di ricerca presso lo IUS in "Fondamenti e prospettive di una cultura dell'unità".

Una prima assoluta, dunque: il primo dottorato ottenuto in seno alla giovane istituzione accademica del Movimento dei Focolari.

Il titolo della tesi si presentava senza dubbio impegnativo: "Cristianesimo e religioni nel '900: l'intuizione e la vicenda di Chiara Lubich. Storia, Teologia, Società". Un dottorato centrato sull’esperienza interreligiosa della fondatrice del Movimento dei Focolari che intende offrire una prima lettura di parte di quanto accaduto grazie al carisma di comunione di questa donna trentina scomparsa nel 2008.

Fin dall’inizio della discussione, sviluppatasi nel corso di due ore seguite con interesse crescente da parenti, amici, colleghi di studio ed altri dottorandi, è venuta chiaramente in evidenza la novità accademica sia dell’evento che del lavoro di questi anni. Al di là dell’argomento, peraltro molto stimolante, tale novità deve essere individuata nella natura del lavoro che, fedele allo spirito dello IUS, si è presentato con un approccio interdisciplinare, coniugando teologia, storia  e dialogo fra le religioni. Sono queste le tre chiavi di lettura, che il dottorando – trentino anche lui, proprio come la Lubich – ha usato per leggere un secolo di storia ed accadimenti socio-politici, di riflessione filosofico-teologica, rintracciando al loro interno i rapporti che Chiara, con il Movimento dei Focolari, ha stabilito nei vari continenti con persone di diverse fedi.

«Una tesi – ha affermato mons. Piero Coda, presidente dello IUS e moderatore principale della tesi – che nella prassi, nella metodologia e nel risultato onora lo spirito interdisciplinare di Sophia e che dice che tale metodologia di ricerca e di lavoro funziona».

Al teologo ha fatto eco lo storico, il prof. Paolo Siniscalco, già ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Università La Sapienza di Roma, secondo moderatore del lavoro di ricerca, che ha evidenziato come dal lavoro di Paolo Frizzi emergano delle coordinate fondanti del pensiero del ‘900 europeo, all’interno delle quali la Lubich si inserisce, quasi ignara, ma grazie, probabilmente, all’intuizione regalatale da un carisma che le permette di cogliere il battito del cuore dell’umanità del suo tempo. La fondatrice dei Focolari, infatti, percepisce le istanze spirituali prrof. Siniscalco nella sua disamina approfondita del lavoro vede emergere germi da cui si può sviluppare un umanesimo cristiano contemporaneo.

Ma la natura del percorso attraversato dalla Lubich nell’arco del ‘900 richiedeva anche un’analisi sociologica, che la tesi presenta – lo ha sottolineato il prof. Benni Calebaut, terzo moderatore – permettendo di entrare nella fitta nebbia dei processi messi in moto dai rapporti fra le diverse religioni negli ultimi decenni. Si tratta, come è spesso affermato da più parti, di un nuovo spirito religioso che porta dimensioni sconosciute all’Occidente degli ultimi secoli e che permette di vedere all’interno di un panorama nebuloso.

Frizzi ha presentato il suo lavoro in modo articolato, sottolineando alcuni aspetti fondamentali, come il processo plurale che attraversa ogni angolo del mondo e a cui si accompagnano contraddizioni insite, per esempio, nella pretesa unificante dell’Occidente che si scontra la ricchezza di altre civiltà e culture che domandano una valorizzazione specifica.

All’interno di questi processi, la figura di Chiara Lubich emerge proprio come quella di un profeta che sa coniugare pensiero, spiritualità e dialogo. È una proposta tutta da scoprire che il lavoro di Frizzi lascia aperto ad approfondimenti specifici, ulteriori e futuri.

Lo IUS è, quindi, arrivato al suo primo dottore in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell'unità". Una tappa importante, un giorno, davvero, che non si ripeterà più anche allo IUS e verrà ricordato perché rappresenta un passo avanti nella scommessa accademica ed intellettuale voluta dalla Lubich prima di lasciare questa terra.

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