Chiara Lubich e Grottaferrata, un legame che continua
Dopo le tantissime cittadinanze onorarie in Italia e nel mondo, Chiara Lubich, a 13 anni dalla sua scomparsa, ne ha ricevuto una “emerita”. Parliamo di quella concessa dal Comune di Grottaferrata che già nel 2004 aveva intrapreso questo proposito in occasione del millenario dell’Abbazia di San Nilo, simbolo e radice della cittadina castellana, ma l’imprevista sfiducia all’allora sindaco non consentì di portarla a termine.
L’avvenimento si è tenuto lo scorso 10 settembre, all’aperto, nella piazza antistante il Comune in osservanza alle regole anticovid. Le ragioni di questa cittadinanza sono racchiuse nella delibera consiliare n. 27 del 28/05/2021 votata all’unanimità.«Chiara Lubich è stata cittadina di Grottaferrata dal 1957 al 1963, fase che rappresentò l’avvio silenzioso, ma tenace, di quel grande impulso che il Movimento dei Focolari conoscerà in futuro; la sua residenza era Villa Maria Assunta, proprietà della marchesa Pacelli, sorella di Pio XII che divenne il primo Centro del Movimento, poi trasferito a Rocca di Papa; a Grottaferrata ebbero inizio le prime Scuole Internazionali di Formazione per Focolarine e Focolarini e tuttora sono presenti sedi di Centri Internazionali (…); nel periodo grottaferratese, in cui la Chiesa avviò lo studio in vista del suo riconoscimento ecclesiale, è stato particolarmente vivo il rapporto con la Parrocchia del Sacro Cuore; Grottaferrata e Chiara Lubich sono entrambe legate dalla figura di Maria, la Lubich scrisse nel periodo grottaferratese uno dei suoi testi mariani più significati “La voglio rivedere in te“».
Già nel 2010 l’Amministrazione grottaferratese dedicò a Chiara Lubich un giardino proprio di fronte a quella che fu la sua residenza grottaferratese: Villa Maria Assunta dove è riportato un ceppo marmoreo di un artista locale con una la sua firma e una sua frase.
Al conferimento della cittadinanza, oltre il sindaco Luciano Andreotti, hanno portato il loro saluto la presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram, che ha letto stralci del messaggio preparato da Chiara nel 2004; il nipote più grande di Chiara, Sergio Lubich, figlio di Gino per anni penna d’eccellenza in Città Nuova, che ha voluto mettere in risalto la “zia” con numerosi aneddoti; il sindaco che nel 2004 espresse la prima volontà della cittadinanza, Angelo Viticchiè, figlio del focolarino sposato Felice che da pensionato diede una mano nella tipografia di Città Nuova, all’epoca con sede a Grottaferrata. Infine, Luca Barbareschi, produttore di Eliseo Production e della fiction RAI: “Chiara Lubich – L’amore vince tutto”, la sua è stata una toccante testimonianza sull’innovativa figura di Chiara. Nel dopo cena, nella stessa piazza, la fiction è stata proiettata per una conoscenza della Sua persona, presenti il regista Giacomo Campiotti, il produttore creativo Saverio D’Ercole e l’attrice Valentina Ghelfi.
Con questa cittadinanza si completa il mosaico delle 4 città della vita di Chiara: Trento, Roma, Grottaferrata e Rocca di Papa.