Chi sceglieranno i napoletani tra De Magistris e Lettieri?

Colpisce che i due rivali al ballottaggio, pur provenendo da storie e aree politiche differenti, abbiano programmi elettorali che sembra dicano le stesse cose. Al di là delle evidenti somiglianze, tuttavia, ciò che li differenzia è una diversa visione della vita, della comunità, della società, della città
De Magistris e Lettieri

La prima cosa che colpisce dei due rivali al ballottaggio per le elezioni a sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e Gianni Lettieri, è che, pur provenendo, per storia personale, formazione umana ed esperienze pregresse, da aree politiche facilmente distinguibili quali sinistra e destra, area progressista e moderata, non sono veri e propri uomini di partito.

 

De Magistris che, dopo aver lasciato la toga, ha iniziato la propria carriera politica nell’Italia dei Valori di Di Pietro, alla sua prima elezione a sindaco di Napoli, nel 2011, era appoggiato da liste civiche e di sinistra, ha abbandonato i partiti tradizionali per creare la lista “deMa”. Lettieri, nonostante sia stato scelto e sostenuto da Forza Italia, rivendica la sua indipendenza, presentandosi come candidato civico e non politico.

 

Scorrendo, poi, i loro programmi elettorali si ha l’impressione che dicano le stesse cose. Ed effettivamente per molti aspetti sono simili e usano addirittura espressioni interscambiabili. La ragione forse sta nel fatto che i problemi di Napoli, come quelli delle altre grandi città, sono talmente tanti e hanno cause così complesse e non facilmente rilevabili e risolvibili da risultare quasi impossibile per chiunque proporre una ricetta sicura, rapida e indolore. Ecco, dunque, che il reddito di cittadinanza che De Magistris prevede per i disoccupati maggiorenni senza reddito residenti a Napoli da 24 mesi, Lettieri lo chiama sostegno sociale e lo destina agli over 50 che hanno perso il lavoro e terminato il periodo di mobilità. Per combattere “seriamente” la disoccupazione, Lettieri pensa anche al microcredito e, cedendo al berlusconismo, promette 48 mila posti di lavoro in 36 mesi, grazie ai numerosi lavori pubblici da intraprendere, mentre, più prudentemente, De Magistris, non trascurando il microcredito, punta comunque sugli interventi sulla città, senza azzardare numeri.

 

Entrambi offrono agli inquilini non morosi di acquistare le case popolari nelle quali abitano, a prezzi vantaggiosi. Assieme a cambi di destinazione d’uso di immobili abbandonati, costruzione di nuovi alloggi per anziani e giovani coppie e investimenti immobiliari. La cultura e il turismo, visti come traino per lo sviluppo economico e sociale e per una nuova “ennesima” rinascita di Napoli, rivestono una parte importante dei programmi di entrambi, con sfumature diverse, ma sempre con la tradizione napoletana al centro. Per il trasporto pubblico, una delle cose peggiori a Napoli, promettono più mezzi pubblici e altre ZTL, per Lettieri, da modulare sulle richieste di cittadini e commercianti, per De Magistris, da estendere anche alle periferie.

 

In campo ecologico, entrambi convengono sulla necessità di aumentare la raccolta differenziata, ridurre i rifiuti e smaltirli in modo diverso: Lettieri pensa a 3 nuovi impianti di compostaggio e De Magistris punta al monitoraggio della rete ecologica urbana. Per eliminare lo smog, De Magistris propone car sharing e piste ciclabili e Lettieri non vuole blocchi del traffico, preferendo, come il suo rivale, rinnovare il parco macchine dei mezzi pubblici ed elettrificare il porto, uno dei cavalli di battaglia di De Magistris, assieme ad acqua pubblica, depuratori, apertura e cura di più parchi pubblici, temi cari ai verdi che lo sostengono.

 

Al di là delle evidenti somiglianze, pur tuttavia con sfumature diverse, ciò che differenzia i due candidati è una diversa visione della vita, della comunità, della società, della città. Sono concezioni che, con i doverosi distinguo, si stanno affermando anche a livello europeo e mondiale. Si tratta di scegliere tra un punto di vista (quello di De Magistris) rivolto al sociale, alla scuola, alla cura dei quartieri difficili, all’ambiente che, partendo dalle tradizioni, vuole investire sui giovani e usare anche la fantasia per inventare lavoro e sviluppo; e un altro (preferito da Lettieri) che, forte dell’esperienza imprenditoriale, punta sugli investimenti, sul soccorso alle imprese in difficoltà, il finanziamento ad artigiani e start-up dei giovani per creare nuove occasioni di crescita e di sviluppo.

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