Chi l’ha visto

Raidue, ore 20,50, ogni martedì. La cronaca nera ha invaso le trasmissioni di maggiore ascolto, ma come i fatti vengono trattati spesso non ha nulla a che vedere con l’approfondimento giornalistico e soprattutto crea un’assuefazione nei confronti della morte violenta. Questa è diventata purtroppo la regola: tuttavia c’è chi cerca una strada diversa. Una prova è lo speciale di Chi l’ha visto? sulla vicenda dei delitti del cosiddetto “Mostro di Firenze” . Una ricostruzione accurata dei fatti, dei luoghi e dell’ambiente sociale in cui sono avvenuti. Grazie alle interviste a magistrati, giornalisti e investigatori del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, si parla con molta discrezione delle vittime, si traccia un profilo accurato dei sospetti assassini e soprattutto del contesto. Storie efferate raccontate senza concedere nulla al sensazionalismo; i dettagli servono non per soddisfare la curiosità morbosa del telespettatore, ma per individuare i possibili colpevoli, eventuali errori giudiziari e capire se si tratta di delitti a più mani. Che utilità ha questo tipo di ricostruzione? Quello tipico di un’inchiesta che cerca di approfondire fatti che per anni hanno riempito le cronache dei giornali: un servizio alla causa del giornalismo investigativo che ha sempre meno spazio in televisione.

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