Chi era Pietro?

A Roma, a Castel Sant’Angelo in 36 opere la vita dell’Apostolo. Fino al primo maggio
Castel Sant'Angelo a Roma

Non è tanto una biografia fisica, ma una serie di eventi della vita spirituale. Ossia l’avventura di Simone di Betsaida, sposato, con tanto di suocera a carico, piccolo imprenditore di una cooperativa di pescherecci a conduzione familiare e amicale,che segue Gesù e finisce martire a Roma, nel 64 o 67 della nostra era. Sulla sua tomba, un misero sepolcro coperto di tegole, Costantino innalza una enorme basilica a cinque navate arrivata fino a noi, nonostante le trasformazioni barocche. E soprattutto sul suo nome e la sua missione siede il papato. Un papato ora scioccato per le dimissioni impreviste  del suo 265esimo successore, Benedetto XVI.

La rassegna, ideata per l’Anno della fede da don Alessio Geretti, appare perciò quanto mai adatta al tempo che stiamo vivendo. Si passa da Vitale da Bologna e Giovanni da Milano, artisti del Trecento e si sale per il Rinascimento e il Barocco e si arriva ai nostri giorni fra sculture e dipinti. Bisogna dire che è un percorso glorioso, perché accanto alle opere di Bruegel, Basaiti, Guercino, Garofalo, Luca Giordano e Mattia Preti fino a Burnand, ci sono le icone moscovite statiche e dorate, che rappresentano l’abbraccio fra  Pietro e Paolo  così diversi, così uniti.

E la mostra chiude con la bellissima tela di Guido Reni di Pietro e Paolo insieme, statuari, giganteschi, solenni e umani. È giusto concludere la rassegna col volto umano di quest’uomo impulsivo, generoso ma anche pauroso e vile, eppure sempre pronto  a riprendere il cammino. La sua avventura spirituale è stata rivissuta in duemila anni di pontificato dai suoi diversi successori. Questa dunque non è solo una rassegna adatta ad ammirare capolavori – almeno alcuni – ma a pensare e a riflettere su un uomo che ha sbagliato, ma si è sempre affidato al suo Maestro, senza superbia. Pietro era tutt’altro che un uomo di potere spirituale, era uno di noi, che cercava di seguire un ideale più grande di lui. E con la sua semplice fede, c’è riuscito.

(Catalogo Skira)

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