Che dire del Concilio
No alle derive
«Perché tutto questo baccano per ricordare il cinquantesimo anniversario di un evento ecclesiale che rischia di gettare alle ortiche secoli di tradizione cattolica? Ritengo che si debbano raddrizzare i cedimenti che il Vaticano II ha avuto in materia liturgica, dottrinale e nei rapporti col mondo. Ben fa Benedetto XVI a rimettere le cose a posto».
Sì al passo in avanti
«Ho letto l'articolo di Costanzo Donegana “Fede, se ci sei batti tre colpi”. Alla domanda retorica: “Il bilancio del Concilio sarebbe allora negativo?”, non segue una chiara ed esplicita presa di posizione a suo favore. La restaurazione ha vinto e ormai si ascoltano solo lodi di circostanza. Io me lo ricordo bene l'avvio del Concilio e il grande papa che lo promosse. Nessuno ricorda invece che, prima del Vaticano II, la verità era Extra Ecclesia nulla salus.
«Ho letto poi l’Instrumentum laboris del Sinodo sulla Nuova evangelizzazione e non mi è piaciuto. L’autore dice che è guidato da un atteggiamento onesto e positivo: e ci mancherebbe! Ma la frase tradisce proprio il timore che ci potesse essere addirittura carenza di onestà intellettuale… oltre ad una umanissima debolezza di analisi e scarsa voglia di rinnovamento. Mi piacerebbe molto leggere sulla vostra rivista una difesa forte e decisa del Vaticano II».
Per il signor Romita, ricorderei come in un articolo di due paginette non si possa fare un bilancio del Concilio né dare una documentata ed esaustiva presa di posizione. Che tuttavia c’è stata. Il tema dell'articolo era quello di presentare telegraficamente il Sinodo sulla Nuova evangelizzazione e l'Anno della fede. Il Concilio è stato citato solo come introduzione.
Nella nostra rivista e sul nostro sito numerosi altri contributi sono già stati pubblicati e lo saranno in seguito – ricordo solo quelli del teologo Piero Coda –, e sfido chiunque a dire che Città Nuova non abbia preso posizione risolutamente in favore del Concilio! Come d’altronde vorrei chiedere al lettore di Genova di indicarmi un solo passaggio in cui Benedetto XVI secondo lui si sarebbe dichiarato contro il Vaticano II! Affermare, come ha fatto il papa, che il Vaticano II non è in rottura con la tradizione della Chiesa ma in continuità, non vuol certo dire schierarsi contro le spinte innovative del Concilio.
In occasione del 50°, papa Ratzinger ha definito «bussola» il Vaticano II, mettendone in luce le grandi aperture, sottolineando due soli aspetti che secondo lui necessitano di ulteriori «chiarimenti sostanziali»: la modernità e la possibilità di «forme malate di religione». (m.z.)