Certe cose non dovrebbero succedere!
La vita è giusta, prevedibile e ho controllo su di essa: è possibile che questo pensiero sia un tuo assunto di base? Questo è solo un esempio di una delle tante idee sul mondo che possono orientare l’interpretazione della realtà.
A volte si pensa: certe cose non dovrebbero succedere! Queste assunzioni definiscono comportamenti automatici fino a quando non vengono violate; potremmo anche non diventare mai consapevoli dell’esistenza di alcune idee profonde che ci muovono nell’affrontare la vita. Un evento traumatico può mettere in crisi queste convinzioni e quando ciò avviene capita di provare un senso di frammentazione e un’intensa sofferenza.
Il mondo di assunti è un sistema concettuale basato su una serie di cognizioni relative al mondo, a sé e agli altri. Tali assunti compongono una visione generale delle cose che ci aiuta a dare senso all’esistenza e al nostro modo di essere nel mondo. Ci aiutano a sentirci al sicuro, capaci di affrontare la vita e in grado di controllare ciò che accade. Un controllo illusorio. Le esperienze traumatiche come un evento critico doloroso, un lutto improvviso, un incidente grave, una diagnosi infausta sono in grado di far crollare alcuni di questi assunti. È possibile che prima che accada l’evento traumatico regni il pensiero le cose brutte non accadono alle persone buone.
Eppure, ogni giorno osserviamo da lontano fatti di cronaca agghiaccianti o ascoltiamo notizie di vite spezzate in giovane età da incidenti stradali, e quando eventi del genere ci si avvicinano particolarmente fino a riguardarci possono causare traumi sconvolgenti. Un terremoto che destabilizza e mette a soqquadro il nostro mondo. Questi assunti non riguardano solo la vita in generale; possono interessare anche le persone amate, nel caso di una perdita di un parente intimo: dovevo proteggere mio figlio, non doveva accadergli nulla di male o mio marito ed io dovevamo invecchiare insieme. Quando avviene un evento inaspettato o ancora quando si perde qualcuno che si ama, si ha la sensazione di non saper più dove stiamo andando.
Rielaborare il trauma porta la persona a sviluppare nuove prospettive, trovare delle modalità adattative di elaborare un lutto e crescere dopo il trauma. Il concetto di crescita post-traumatica è ormai ampiamente validato in letteratura, fa riferimento all’esperienza di cambiamenti positivi all’interno della propria vita, legati non soltanto al recupero del funzionamento precedente, ma anche all’importanza di trovare un significato alla perdita e di riconquistare una narrazione di sé che sia in grado di abbracciare la realtà del lutto o dell’evento inaspettato. Dopo un trauma si può andare avanti e trovare un nuovo significato e un nuovo scopo nella propria esistenza. Si possono ristrutturare quegli assunti di base che non funzionano più, con nuovi pensieri che allarghino la visione e la arricchiscano di aspetti realistici e allo stesso tempo risolutivi.
In un tempo particolare come quello delle feste può essere complesso trovare il senso, possono riaffiorare il dolore della perdita e la tristezza della mancanza, si possono attraversare anche queste emozioni senza farsi sovrastare.
Si può “stare” in questo tempo: osservando quella “lucina” che ci brilla ancora dentro (la fiducia in sé stessi), ritrovando l’amore di chi c’è e di chi c’è stato, recuperando dall’esperienza una buona eredità, ricercando i colori di quelle sfumature di oggi che la vita offre, ascoltando il battito del cuore: lì possiamo trovare un nuovo Natale
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