Cercare il colpevole
Alla scuola materna avevo notato che se succedeva qualcosa di spiacevole, per prima cosa i bambini accusavano lui, o lei. Stavolta era una bambina che piangeva. Proprio quel giorno avevo litigato con mio marito, e quel sentir ripetere, tutta arrabbiata, «È stato lui!» mi sembrava che fossi io a gridarlo, io che accusavo mio marito per ciò che non andava bene in famiglia, per il suo modo di fare non giusto… insomma la colpa era dell’altro. A casa, dopo un ripensamento, preparai per cena ciò che so piacere a mio marito, e quando lui arrivò, già il profumo diffuso dalla cucina lo rese di buon umore. A tavola raccontai della bambina e della mia tendenza a cercare sempre il colpevole. Lui, a sua volta, si era sentito ricordare da un collega che la prima reazione di Adamo dopo aver mangiato il frutto proibito era stata di accusare Eva. La storia si ripete puntualmente: anche se cambiano gli sfondi, la colpa è sempre dell’altro. Quella cena, risultata una specie di operazione chirurgica che mise in luce come eravamo, fu un momento importante per la nostra convivenza.
B.H. – Usa