Cento giovani per raccontare la Chiesa

Al via l'iniziativa "ShinetoShare", che prevede la selezione di cento giovani a cui verrà offerto dalla Cei e dall'Università Cattolica di Milano un corso per diventare comunicatori della Chiesa. Seguirà un'esperienza sul campo a Roma, in occasione del Giubileo dei giovani
Una giovane influencer al lavoro (foto Pexels-Mart Production)

Cento giovani tra i 18 e i 35 anni, che vogliano e sappiano raccontare la propria esperienza di fede e più in generale la Chiesa sui social: è questo il cuore di “ShinetoShare”, l’iniziativa promossa dal Servizio nazionale per la Pastorale giovanile e il Servizio per la promozione del sostegno economico della Cei, con la direzione didattica dell’Università Cattolica. «L’idea è nata constatando da un lato che spesso nemmeno i cattolici sanno quanto la Chiesa fa – racconta Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa – e dall’altro le persone leggono sempre meno i giornali e sempre più si affidano ai social. Ci siamo quindi chiesti come raccontare la Chiesa; e insieme alla Pastorale giovanile abbiamo elaborato questo progetto».

Per partecipare basta raccontare con un video un evento o un’esperienza significativa vissuta in oratorio, in parrocchia, con gli scout o in un’associazione cattolica, la propria esperienza di fede, di vita di comunità cristiana e lo spirito di servizio che la anima. Alla base c’è la convinzione che nei territori c’è molto da raccontare, c’è una vita fatta di piccoli gesti che porta la carica e la forza del Vangelo, c’è bisogno di ricercatori che sappiano divulgarlo.

Il video, della durata di 40/60 secondi, può essere caricato sul sito https://shinetoshare.chiesacattolica.it a partire dal 17 marzo e fino al 6 aprile. Entro il 27 aprile 2025 una giuria composta da esperti del mondo della comunicazione selezionerà 100 video finalisti, e i loro giovani autori saranno invitati a partecipare a un corso online di 36 ore per diventare content creator, con focus sullo storytelling, il marketing digitale, il video editing e l’uso dell’Intelligenza artificiale. Il corso, organizzato dall’Università Cattolica di Milano, sarà totalmente gratuito. Terminato il corso online, dal 23 al 26 giugno 2025 i 100 giovani selezionati parteciperanno a un workshop in presenza di 4 giorni presso il Centro Ambrosiano di Documentazione e Studi Religiosi a Seveso, per apprendere regole e strumenti per una comunicazione social in linea con i valori e la missione della Chiesa cattolica. Tutti i costi (laboratorio, vitto, alloggio e viaggio) saranno a carico della Cei.

Inoltre, il 30 e 31 luglio i 100 giovani si trasferiranno a Roma, totalmente spesati dalla Cei, per partecipare ad alcuni eventi durante il Giubileo dei giovani. Potranno così mettere in pratica quello che hanno appreso realizzando contenuti coinvolgenti, in video reel, per raccontare l’esperienza e le emozioni vissute durante il Giubileo. I video verranno condivisi sui propri account social e caricati sulla piattaforma dedicata dal 1° al 31 agosto 2025, utilizzando l’hashtag #ShareyourShine. Entro il 30 settembre 2025, infine, una giuria composta da esperti di comunicazione della Cei selezionerà i 20 giovani (uno per ogni Regione d’Italia) che avranno realizzato i video più creativi, di qualità e in linea con i valori della Chiesa cattolica e proporrà loro di diventare ambassador per realizzare e pubblicare contenuti sui profili social della Cei (Instragram, Facebook, X, TikTok).

Cento giovani è senz’altro un numero importante, che prevede un investimento significativo in termini di risorse sia economiche che umane; e che, spiega Monzio Compagnoni, trova la sua radice nella volontà di essere presenti in modo capillare sul territorio. «In Italia abbiamo 220 diocesi e 25 mila parrocchie – osserva –. Se, per ipotesi, i 100 giovani selezionati fossero ciascuno da una diocesi diversa, saremmo presenti nella metà delle diocesi italiane, e un’eventuale seconda edizione ci consentirebbe di coprire l’altra metà. Poi è chiaro che gli interrogativi rimangono: la proposta saprà essere così coinvolgente da attirare più di 100 ragazzi? E se ci fossero forti disparità territoriali nella provenienza dei giovani selezionati? Ma andiamo avanti fiduciosi, abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse da tutto il territorio nazionale. C’è tantissimo da raccontare: dalle attività dei giovani, a quelle legate all’8×1000 e di cui molto spesso non si sa nulla».

Monzio Compagnoni sottolinea poi il valore della formazione offerta: «Si tratta di un corso tenuto da un’istituzione di prestigio come l’Università Cattolica; e che vorremmo fosse prima di tutto un’esperienza in cui si starà insieme, capendo che cosa vuol dire comunicare all’interno della Chiesa. Poi personalmente spero che rimarranno legati o a noi o ai rispettivi uffici diocesani non solo i 20 ambassador, ma tutti e 100 i giovani: un’esperienza del genere darà un grande valore al loro operato sia nel caso in cui decidano di proseguire la loro opera di comunicatori come volontari, perché una delle grandi forze della Chiesa è il volontariato, sia nel caso in cui questa dovesse tradursi in un’opportunità di lavoro retribuito. Cosa peraltro del tutto possibile anche al di fuori della Cei, essendoci grande attenzione da parte delle aziende su questi temi. Proprio per il valore di questa formazione, l’unica cosa che chiediamo ai giovani è l’impegno a portarla a termine».

L’invito è quindi a tutti i giovani interessati a caricare presto il proprio video sulla piattaforma.

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