“Centesimus annus”, enciclica tra due epoche
La terza enciclica sociale di Giovanni Paolo II segna una svolta epocale; cerca di comprendere il difficile passaggio storico nel quale siamo immersi in questi anni: da una parte coglie, e aggiunge al patrimonio della dottrina, le verità emerse dagli ultimi avvenimenti storici (le trasformazioni sociali, politiche, ideologiche avvenute in tutto il mondo durante l'ultimo decennio, in particolare nell'Europa centro-orientale); dall'altra suggerisce le direzioni di marcia verso il terzo millennio, tratteggia un disegno che consenta ad ognuno di orientarsi. Protagonista del documento pontificio, come nella Laborem exercens e nella Sollicitudo rei socialis, è l'uomo, còlto specialmente nella sofferenza dell'alienazione fondamentale che lo colpisce a livello di massa oggi: l'alienazione da Dio, l'incatenamento di quella dinamica trascendente della persona che lo può portare alla compiuta realizzazione di sé nella comunione con Dio e con l'umanità tutta.