C’è posto per l’istruzione delle ragazze nei paesi africani?
Dalla Dichiarazione Universale dei Diritti del 1948, l'istruzione è un diritto fondamentale, sancito dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) e dagli obiettivi sullo sviluppo sostenibile (OSS). Tuttavia, le disuguaglianze di genere persistono nell'istruzione in Africa e a farne le spese sono soprattutto le bambine. Infatti, ancora per quest’anno le statistiche non riesco a stabilire quante ragazze siano tagliate fuori dalla scuola.
Nel 2015, nonostante i progressi innegabili in termini di accesso all'istruzione, la parità di genere non è stata ancora raggiunta nel continente. Secondo l'ultimo Global Monitoring Report sull'educazione per tutti (EFA) del 2015, solo 17 paesi dell'Africa subsahariana su 117 paesi in tutto il mondo hanno raggiunto la parità di genere nell'istruzione primaria, segno che la strada da percorrere è ancora lunga.
Una serie di fattori ostacolano l'istruzione delle donne. Il fattore religioso (soprattutto nei paesi in cui l'Islam è profondamente radicato) per esempio, è uno di quelli più critici o più spesso contestati. Secondo alcune convinzioni sociali legate alla cultura tradizionalista, le ragazze che frequentano una scuola stanno prendendosi troppe libertà. Inoltre la scuola degrada la morale, ed una prova è il fallimento scolastico legato alla carenza di valori morali.
Altro ostacolo cruciale è il matrimonio precoce: molto spesso le ragazze sono costrette ad abbandonare la scuola per essere date in spose, anche precocemente a scapito di qualsiasi forma di istruzione, ritenuta dalle famiglie non necessaria.
In Camerun, le condizioni economiche fanno preferire l’istruzione dei ragazzi a quella delle ragazze, poiché saranno i primi a dover guadagnare il pane per la futura famiglia e per i genitori anziani. Scarseggiando le risorse finanziarie, i maschi sono preferiti alle femmine. Ci è stato a lungo parlato di educare e formare i ragazzi in quanto dovranno guadagnare il pane per le loro famiglie e sostenere i loro vecchi genitori. Spesso, quando le risorse finanziarie della famiglia sono mancanti o inadeguate, i genitori preferiscono dare la possibilità ai ragazzi più che alle ragazze.
Sia in contesti dall’orientamento tradizionale che in contesti più moderni, ordinariamente una ragazza riceve una formazione diversa rispetto al fratello: è educata alla sottomissione, alle apparenze, alla condizione materna e ad occuparsi delle faccende domestiche, inclusa l’educazione dei figli e persino il sostentamento della famiglia a cui deve procurare gli alimenti necessari.
“Chi educa una donna, educa una nazione” recita un proverbio africano e l’ultima relazione della Banca Mondiale lo conferma perché offrire “alle donne l'opportunità di imparare, consente ad un paese di ridurre la povertà, migliorare la produttività, allentare la pressione demografica e garantire ai suoi figli un futuro migliore”.
“Istruzione per tutti” è uno degli obiettivi centrali dell’EFA che vuole trovare nuove soluzioni all’educazione delle donne e allo sviluppo di un territorio. I dati sulla scuola primaria sono i più confortanti perché nel 2015 in Camerun il 91% delle bambine si è iscritto, contro il 83% nel 2000. Di tutte le regioni, l'Africa sub-sahariana ha ottenuto i migliori risultati, aumentando di 20 punti percentuali il tasso netto di iscrizione scolastica negli anni dal 2000 al 2015