Malamorenò (Cgd – Warner). L’artista potentina non ha perso la genuinità dell’esordio, acquisendo maturità e maggior coscienza dei propri mezzi. Deliziosamente retrò nei suoni, i brani richiamano lo swing all’italiana del trio Lescano, ma anche il dixieland e il jazz del maestro Luttazzi. Dieci “pezzi facili”, ma tremendamente intriganti. (f.c.)

 

Autore scomparso nel 1988, poco noto al grande pubblico. È suo il commento musicale nell’ultimo film di Martin Scorsese, Shutter Island. Il terzo volume propone quattro suoi brani (Aion per timpani e orchestra, Hymnos per organo e due orchestre, Quattro pezzi per orchestra, Ballata per violoncello e orchestra), eseguiti dal violoncellista Enrico Dindo e dall’Orchestra sinfonica nazionale Rai di Torino, diretta da Tito Ceccherini. Stradivarius. (m.d.b.)

 

Of the blue colour of the sky (Emi). Il terzo cd di questa giovane band americana è un po’ meno power pop dei precedenti, ma non si discosta comunque dallo stile scanzonato che li ha lanciati tra i gruppi più trendy del momento. L’attesa era molta, ovviamente, il risultato, a dire il vero, senza lode e senza infamia. (f.c.)

 

Di Roland Emmerich, con John Cusack, Amanda Peet. Uno scrittore di fantascienza e l’immediata fine del mondo. È diventato un cult che si rifà a una profezia maya. Con effetti speciali. In italiano, inglese, spagnolo. Audio robusto, immagine brillante. Sony. (m.d.b.)

 

Di Ben Sharpsteen. Animazione Usa del 1941. Restaurato per i 70 anni, storia dell’elefantino che vola grazie alle grandi orecchie. Extra completi con giochi, commenti e Dietro le quinte. In italiano, inglese, spagnolo con sottotitoli in queste lingue. Disney. (m.d.b.)