AIRLINE ICARUS

L’opera in un atto di Brian Current, in prima mondiale a Baveno il 29 aprile su libretto di Anton Piatigorsky, ha vinto il premio Fedora. Suggestiva nella musica e nelle scene video ripresenta il mito di Icaro in chiave attuale, leggendo nei pensieri dei viaggiatori. Sussurri e grida dell’inconscio. Multimediale, echi del passato, tocchi di elettronica, in un mixage fascinoso. Diretta dall’autore con un buon cast. Atelier, la voce dell’arte. (m.d.b.)

 

EDDIE VEDDER

Ukulele songs (Universal)

Il leader dei Pearl Jam torna sui mercati con un album ancora più minimale del precedente (la colonna sonora di Into the wild). Folk d’autore, a tratti un po’ noiosetto, ma assolto dall’imprinting del capomastro del rock di Seattle per gli appassionati del genere e per chi vuole conoscere Vedder. (f.c.)

 

ZERO ASSOLUTO Perdermi (Emi)

Classico pop giovanilista all’italiana. L’evanescenza del presente ha da tempo trovato nel duo romano un’incarnazione appetibile (con un orecchio a Jovanotti e l’altro a Fabi). Dieci inediti senza infamia e senza lode, per un disco comunque ben strutturato che rispetta tutti i canoni del genere. (f.c.)

 

DYLANG DOG

Regia di Kevin Munroe; con Brandon Routh. Il personaggio del fumetto di Tiziano Sclavi diventa un film americano. Dylan è un eroe in ambienti tipo la saga Twilight. Interessante, ma non troppo. In italiano, inglese. Mondo/Moviemax. (m.d.b.)

 

 

SORELLE MAI

Regia di Marco Bellocchio; con Piergiorgio Bellocchio, Alba Rohrwacher, Donatella Finocchiaro. Il regista rivisita tre generazioni familiari in sei episodi. Biografico, ma non troppo. Un film-esperimento da un autore prestigioso. CG Home video. (m.d.b.)

 

LA ZIA MARCHESA di Simonetta Agnello Hornby. La saga di una famiglia aristocratica nella Sicilia di fine Ottocento. Il ritratto, fra
luce e ombra, di una donna destinata, controvoglia, a reggere le sorti di un ceto in rovina, letto dall’attrice Isabella
Ragonese. Dvd Emons. (g.d.)