Cavallette: in Sardegna una piaga quasi biblica

Allarme nel centro Sardegna per l'invasione di locuste che ha infestato migliaia di ettari di campi con gravi danni economici. La Cia denuncia un intervento tardivo della Regione, la corsa ai ripari non basta e c'è il rischio che arrivino nei centri abitati
Cavallette
Sciami di locuste nei campi (AP Photo/Brian Inganga)

«Le azioni messe in campo risultano a oggi essere insufficienti o inutili, nonostante le diverse grida d’allarme che in tempi non sospetti chiedevano, oltre a una programmazione seria degli interventi e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, anche forze e mezzi straordinari utili a fronteggiare il fenomeno». Non usa mezzi termini la Confederazione italiana agricoltori Sardegna nel comunicato pubblicato per denunciare ciò che da settimane gli agricoltori del centro dell’Isola stanno lamentando, relativamente alla piaga delle cavallette. «Nonostante appelli, mobilitazioni e proteste per il quinto anno consecutivo le aziende agricole del centro Sardegna, i cui territori sono completamente devastati dalle cavallette, si trovano impotenti e ridotte sull’orlo della disperazione», sottolinea l’organizzazione di categoria.

Secondo la Cia nulla è stato fatto e a pagarne le spese sono ora le imprese agricole, alle prese con i problemi legati ai costi di produzione e ai processi speculativi in atto, ridotte alla disperazione, con la prospettiva concreta che venga pregiudicata la loro stessa esistenza, a causa dell’assoluta assenza di una seria programmazione degli interventi necessari.

Da inizio anno agricoltori e allevatori del centro Sardegna hanno chiesto a più riprese interventi capaci di prevenire il proliferare delle locuste. Invece le prime azioni sono state messe in campo solo alcune settimane fa, quando le uova degli insetti stavano per schiudersi e ora stanno per svilupparsi e volare verso i terreni coltivati, con gravi danni al settore.

Da anni il comparto è alle prese con il problema delle cavallette, per il quale è stato previsto un indennizzo e, secondo la Cia, «la Regione deve intervenire con tempestività nel risarcire i danni a tutti i soggetti, senza le solite lungaggini burocratiche». C’è chi nei giorni scorsi ha dichiarato che chiuderà la sua azienda agricola perché da cinque anni è in lotta contro gli insetti, senza che gli sia giunto un solo euro di rimborso.

Tutto questo nonostante la task force regionale abbia messo in campo 200 uomini, 40 macchine irroratrici e le app per segnalare i punti critici della schiusa delle uova. Secondo gli ultimi dati gli ettari colpiti potrebbero essere molti di più rispetto ai 60 mila del 2022 sparsi su 26 paesi del centro Sardegna, con stime pessimistiche che indicano in 100 mila gli ettari infestati, con milioni di euro di danni.

Se le cavallette non verranno soppresse prima che volino arriveranno nei centri abitati, ponendo un problema di ordine sanitario, come denunciato da alcuni sindaci.

A detta degli agricoltori resta meno di una settimana prima che la presenza degli insetti si trasformi in una piaga biblica.

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